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Quando giochiamo con gli aeroplani di carta

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I bambini ci parlano La rubrica settimanale in ascolto della voce dei piccoli. A cura di Giuseppe Caliceti

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 8 dicembre 2022

Ho notato che in queste ultime due settimane alla ricreazione o all’interscuola, dopo la mensa, quando andiamo in cortile, giocate quasi tutti con gli aeroplani di carta, sia i maschi che le femmine. Mi fa piacere. ma vorrei sapere perché. E cosa vi diverte.

«Perché è una moda, maestro. Allora quando c’è una moda vuol dire che tutti vogliono fare quella cosa lì perché è di moda, cioè è famosa».

«Sì, perché tutti, poi, vogliono sempre fare le stesse cose».

«Io mi diverto perché prima li devo costruire, gli aerei di carta. A me piace costruirlo. Anche lanciarli, ma soprattutto costruirli».

«Mio padre mi ha insegnato a costruire degli aeroplani che volano tantissimo, volano lunghissimi».

«Noi facciamo le gare di quelli che volano più lontano, allora è bello anche per questo, per le gare che facciamo».

«Però dobbiamo… Però non dobbiamo consumare troppa carta. Soprattutto la carta bianca. Perché si può fare un aereo di carta anche con la carta non bianca».

«Anche con la carta delle fotocopie».

«A me piace scriverci sopra il mio nome o altre cose. Mi piace anche colorare».

«Io ho già vinto due gare di aerei».

«Io ho portato da casa questo libro che ti avevo fatto anche vedere, maestro. Sì, insomma, l’avete visto tutti: insegna a costruire tanti tipi di aerei di carta. Per costruirli bisogna piegare i foglio, anzi, il foglio. Perché per ogni aereo ci vuole un aereo da piegare. E si fanno tanti tipi di aereo: per andare più veloce o per farli andare più in alto, o per fargli fare le curve nell’aria…».

«Bisogna stare attenti a fare le piegature perché se le fai male, dopo l’aereo è tutto storto, anche la punta, allora dopo vola storto e cade subito».

«Dipende anche come lo lanci: se forte o piano. Ma non sempre se lo lanci forte va più lontano. Dipende come è fatto. Poi devi lanciarlo un po’ verso l’alto ma non troppo, altrimenti cade subito».

«Il mio, una volta, faceva delle planate bellissime. Planate? Planare vuol dire delle giravolte e degli atterraggi bellissimo. Cioè non cadeva in picchiata con la punta che poi si rompeva anche la punta e tutto l’aereo era da rifare».

«Il libro per fare degli aerei me lo ha dato mio padre. io l’ho fatto vedere anche alle mie amiche e poi a tutte le femmine e allora, dopo i maschi, abbiamo iniziato a farli anche noi ed erano anche più belli dei loro, volano anche più lontani…».

«Non è vero». «Veh, allora volavano uguali».

«A me piace vederli volare perché sembrano come degli aerei ma anche degli uccelli bianchi fatti di carta».

«Devi piegarli senza fretta, facendo la piega stretta».

«L’aereo deve essere con la punta. Invece più vai avanti e più si rimpicciolisce e dopo c’è la punta».

«Anche le ali sono importanti ma non devi farle troppo grandi e nemmeno troppo piccole altrimenti di sbaglia tutto».

«Devi fare tutto un equilibrio, tutte le piegature giuste».

«Io delle volte pensavo di aver fatto un aereo bellissimo e invece dopo, quando ho provato a farlo volare in cortile, dopo… Dopo volava malissimo… I no, non so perché, ma avevo fatto tutte le piegature perfette, allora perché non andava?».

«Allora dopo lo ha fatto provare anche a me, il suo, ma anche io non riuscivo a farlo volare perché… Non lo so… Non lo abbiamo capito…».

«Forse era la carta che era sbagliata…. Se è troppo pesante vola a terra… ma anche se è troppo piccola…».

«Sì, bisogna avere la forma giusta e anche il foglio un po’ rettangolare, non quadrata, o viene fuori un poccio che non vola ed è anche brutto da vedere, non è bello, non va…».

«Secondo me oltre a fare le piegature giuste, dipende anche dalla fortuna, se vola bene o no. Perché forse c’è anche del vento che conta… Se vola… Se c’è più vento, anche un piccolo vento, per me vola meglio…».

«A me piace farli anche se non vola molto perché poi è il mio aereo e allora mi piace subito. Poi io ho appena iniziato a provare a costruirli e dopo un po’, se mi alleno, se ne faccio sempre uno o quattro al giorno, dopo miglioro a farlo e volano di più».

«Sì, per farli giusti e che volano bene ci vuole anche molta fortuna, per me».

«E’ bello perché sembrano aerei veri».

«In aula non volano, in cortile volano meglio perché fuori, per me, c’è sempre un po’ di aria che li solleva da soli».

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