«Bordin è troppo forte! Lo senti mai Bordin la mattina?». «Io sento solo Bordin da una ventina d’anni. Stampa e Regime dici?». «Sì», «Ma che scherzi?». «Troppo forte». Il dialogo va avanti su Pannella, Taradash, e soprattutto su Massimo Bordin. Sembra teatro e invece è un dialogo reale fra Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, saltato fuori dall’infinito faldone delle intercettazioni fra i due, entrambi oggi condannati nell’ambito del processo Mafia Capitale e in carcere. La conversazione risale al 28 ottobre 2013, quindi a prima che i due diventassero protagonisti delle cronache giudiziarie, specialità della rassegna di Bordin su Radio Radicale. È stata letta ieri da Rita Bernardini al 41esimo congresso del Partito radicale, in corso a Roma. Molti gli interventi, fra cui quello del commissario Agcom Nicita, del presidente Cnr Pistella, del presidente delle camere penali Caiazza, oltre politici ma anche ex detenuti per lo più poco celebri, grati per le battaglie radicali. Cuore del dibattito le lotte libertarie del partito di Pannella e la «messa in sicurezza» di Radio Radicale, che ha raccolto intorno a sé un sostegno trasversale e quasi universale, come è stato il tributo a Bordin dopo la sua morte.