Internazionale

Qaedisti occupano i porti petroliferi, Haftar li bombarda

Libia Mezzaluna petrolifera di nuovo nel mirino: le Brigate di difesa di Bengasi prendono Ras Lanuf e Es Sider agli uomini del generale. Raid aerei in risposta

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 5 marzo 2017

Duri scontri sono in corso da venerdì nella mezzaluna petrolifera libica: ieri l’aviazione del generale ribelle Haftar, che controlla la Cirenaica, ha compiuto una serie di raid contro le Brigate di difesa di Bengasi, milizia islamista vicina ad al Qaeda che due giorni fa ha occupato i terminal petroliferi di Ras Lanuf e Es Sider.

L’avanzata del gruppo jihadista (cacciato da Bengasi lo scorso anno dalla campagna militare anti-islamista di Haftar e considerato legato a esponenti dell’ex governo islamista di Tripoli, ufficialmente sciolto dopo la nascita a marzo 2016 del governo di unità nazionale sponsorizzato dalle Nazioni Unite), aveva costretto alla ritirata le forze di Haftar che controllano i terminal dal settembre 2016. Negli scontri si contano già nove morti.

«I porti sono chiusi e la maggior parte degli ingegneri se n’è andata», dice alla Reuters un funzionario dei terminal. Un colpo duro per la National Oil Company, la compagnia nazionale che controlla – da indipendente e con difficoltà – l’esportazione di greggio, principale fonte di entrata per il paese, nella speranza di tornare ai livelli di produzione precedenti al 2011. Per ora, fa sapere la Noc, non sono stati riportati danni alle infrastrutture. Ma la battaglia prosegue.

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