Se si chiede a Lino Tagliapietra, il più importante artista del vetro al mondo, perché a 81 anni lavori così tanto, lui risponde: «perché voglio vivere». La passione per il vetro, che dà senso alla sua esistenza, lo ha reso diligente, cosa rara in quest’epoca di effimeri successi. Diligente è chi segue il suo diletto con scrupolo, andando a bottega e salendo progressivamente i gradi del mestiere. Concentrato nel corpo a corpo con le reazioni del vetro e le energie del fuoco, Tagliapietra ha raggiunto una capacità di visione e di invenzione tali che le sue creazioni non sembrano fatte da mano umana, e sono perciò inconfondibili. È il modello dell’artigiano contemporaneo: lega gesti e territorio in modo incredibilmente naturale.

PUNTA CONTERIE, la nuova area espositiva e di incontro sul design, l’arte vetraria, le arti visive e l’enogastronomia non poteva che inaugurare con la mostra Lino Tagliapietra. Glasswork, prima antologica del maestro in terra natale, aperta fino al 31 dicembre. Siamo ovviamente a Murano, isola simbolo del vetro. Frutto del progetto di rigenerazione urbana di due imprenditori, Alessandro Vecchiato e Dario Campa, Punta Conterie prende nome dalla ex fabbrica di perline di conteria dell’isola. Si snoda su 200 metri quadri e accoglie un ambiente per mostre temporanee – InGalleria – due spazi di ristorazione – Vetri Ristorante e Vetri Bistrot – una libreria dove acquistare anche piccoli oggetti di design – InGalleria Shop – e la prima e unica fioreria di Murano – Fioraio. L’obiettivo è riportare Murano nella mappa del saper fare e del gusto internazionali, ponendo al centro il concetto di «esperienza» in relazione non solo alle attività che si svolgono nell’area, ma alla storia laboriosa del luogo. Così elementi architettonici tipici della tradizione muranese sono inseriti nel contesto industriale delle «ex Conterie».

Punta Conterie, foto di Maris Croatto

VETRI BISTROT, al pianterreno e con 40 posti a sedere fra interno ed esterno, è adatto a pasti veloci di qualità, di cui alcuni preparati in vaso cottura. Dall’atmosfera informale, dentro ha un pavimento in resina cementizia che ingloba murrine create da realtà vetrarie locali: Lino Tagliapietra, Fratelli Toso, Effetre Murano, Claudio Tiozzo. La scala principale della struttura, restaurata e mantenuta come in origine, è fatta di tessere di mosaico che sfumano in dieci nuances di verde acqua. Al secondo piano Vetri Ristorante dispone di 80 coperti distribuiti tra la sala Camino, la sala privé e la terrazza panoramica, affacciata sui tre canali principali di Murano per una visuale completa dell’isola. All’interno, cassonetti alla «sansovino» con decori floreali recuperati e restaurati, e il pavimento in rovere a spina di pesce anch’esso originario. Il ristorante propone un menù costruito sui profumi e i sapori della cucina veneziana, sotto la direzione dello chef friulano Matteo Amedeo Osso, per anni al fianco del maestro Marchesi, e con gli accenti del filippino John Mark Nanit, esperto nell’esaltazione della qualità delle materie prime.

InGalleria, lo spazio espositivo allestito al momento con la mostra di Lino Tagliapietra, è contiguo a Vetri Ristorante. Perché cucina e artigianato sono unite dal diletto nel creare, dai segreti del mestiere e dal piacere che entrambi procurano. Composta da 65 opere inedite e dell’archivio storico raccolte in 9 installazioni, la personale di Tagliapietra è un caleidoscopio cromatico che va dai toni più tenui e neutri a colori primari intensi. Si apre con l’installazione Ali di vetro, in cui dei gabbiani di vetro inciso accompagnano i visitatori dal primo al secondo piano verso le sale espositive.

OGNI OPERA è traccia di una tecnica, di un luogo visitato, un libro letto, un incontro, un sogno: dai totemici Masai a forma di foglie ai Dinosauri, i cui colli attorcigliati si allungano con grazia verso l’alto. In Concerto di Primavera spicca la lavorazione di molatura che, attraverso la trasparenza, dà risalto alla forma e al colore; in Avventura Tagliapietra dà forma a 50 oggetti unici ricorrendo al vetro avventurina, una pasta cristallina traslucida con cristalli di rame inventata a Murano nella prima metà del XVII secolo.

Per il 2020 altri due progetti sono già previsti a InGalleria sotto la direzione artistica di Vecchiato: in gennaio una mostra sul lavoro di ricerca di Caterina Toso, dedicato al disegno e agli archivi delle vetrerie locali, e a maggio un confronto dei grandi designer internazionali con il vetro di Murano, in coincidenza con Biennale Architettura.