Il dipartimento della protezione civile ha finalmente pubblicato i verbali del Comitato tecnico scientifico (Cts), anche se con molte limitazioni. Si tratta dei resoconti delle riunioni degli esperti che hanno assistito il governo durante la pandemia, e durante le quali sono state prese (o consigliate) decisioni importanti per la risposta alla pandemia. Il contenuto dei verbali è stato più volte richiesto da media e associazioni di pazienti per determinare la responsabilità di alcune scelte, e soprattutto di quelle che non furono fatte. Un esempio tra tutti: la decretazione della zona rossa di Alzano e Nembro, proposta dal Cts già il 3 marzo e adottata solo tre giorni dopo. Colpisce anche che il Cts avesse invitato il governo a sospendere l’attività scolastica già il 21 febbraio dopo la scoperta dei casi di Codogno.

Dalla lettura dei verbali, risulta confermata la sostanziale assenza di un piano anti-pandemico aggiornato e utilizzabile. Nella riunione del 10 febbraio, infatti, il Cts incarica un gruppo di esperti a «produrre i modelli di risposta ai diversi scenari possibili che costituiscono la base per qualsiasi attività di programmazione». E in quella del 3 marzo, una volta ottenuto una versione definitiva «Piano di organizzazione della risposta dell’Italia in caso di epidemia», prima ancora di averne l’approvazione ministeriale lo stesso Cts «sottolinea la necessità di mantenere riservato il contenuto del piano».

È destinato a far discutere anche il resoconto della riunione degli esperti del 13 marzo, in cui il Cts riteneva non indispensabile l’uso delle mascherine se non in contesti particolari. «Tutte le raccomandazioni scientifiche elaborate internazionalmente riportano chiaramente che non vi è evidenza per raccomandare indiscriminatamente ai lavoratori di indossare mascherine chirurgiche», ritenendo l’uso «stringentemente raccomandato solo per operatori sanitari e per quei soggetti con sintomi respiratori».

La desecretazione dei verbali però si ferma a metà. Il governo infatti ha deciso di non pubblicare gli allegati ai resoconti (come il menzionato piano anti-pandemico) e questo impedisce di valutare la coerenza delle decisioni adottate rispetto alle evidenze scientifiche disponibili. In ogni caso, anche i verbali delle riunioni future verranno pubblicati. Ma con un ritardo di 45 giorni rispetto alle riunioni a cui fanno riferimento.