Smantellamento del Sistema di protezione per i richiedenti asilo, forte rischio che si creino migliaia di migranti irregolari con la cancellazione della protezione umanitaria e introduzione di misure «incostituzionali» per cancellare le quali serviranno probabilmente anni. «Il decreto sicurezza produce insicurezza. E’ un provvedimento che toglie diritti ai migranti e crea forti disagi agli italiani», avverte la senatrice di +Europa Emma Bonino.

Da martedì il provvedimento che porta il nome del ministro degli Interni Salvini è all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato e per il 25 ottobre potrebbe arrivare in aula per il voto. Tempi strettissimi, quindi, che hanno convinto i Radicali italiani, l’Arci, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), Oxfam e gli altri promotori delle campagne Erostraniero e WelcomingEurope (iniziativa dei cittadini europei ancora in corso e che si può firmare sul sito della campagna) a organizzare una conferenza stampa alla Camera proprio per sottolineare la «pericolosità» di alcune delle misure inserite nel testo. «Il decreto riduce i compiti del sistema Sprar e attribuisce maggiori poteri ai prefetti», spiega Salvatore Facile, avvocato dell’Asgi. «La conseguenza è che si rischia di creare nelle periferie dei centri abitati proprio quello che in passato si è voluto eliminare, vale a dire mega concentrazioni di richiedenti asilo con grave disagi per le popolazioni».

Il paradosso di questa operazione è sottolineato dal deputato di +Europa e segretario di Radicali italiani Riccardo Magi. «Nella relazione presentata al parlamento lo scorso mese di agosto – spiega Magi – è lo stesso Salvini a sottolineare come l’aumento dei Comuni che hanno aderito alla rete Sprar abbia contribuito ad alleggerire i grandi centri di accoglienza, centri che lo stesso ministro definisce come difficili da gestire e da vivere. Ora invece si prepara a ricrearli, con il rischio di produrre un forte conflitto sociale».
Un altro punto segnato in rosso dai promotori dell’iniziativa riguarda l’abolizione della protezione umanitaria. Cosa farà chi in futuro avrà bisogno di convertire il suo permesso se nel frattempo avrà perso il lavoro? «Questa misura aumenterà le spese sociali dei Comuni e di conseguenza il conflitto tra le persone», spiega Filippo Miraglia dell’Arci, per il quale «non è detto che l’obiettivo del decreto non sia proprio questo, in modo da poter invocare maggiori controlli in nome della sicurezza».

«Il decreto Salvini è un misto di insipienza e di cattivismo ed ha un preciso scopo: quello della campagna elettorale», aggiunge Bonino.
La scommessa, difficile visti i numeri in parlamento, è di riuscire a modificare il testo cancellando almeno le misure più pericolose. «La verità è che chi passa da una bufala all’altra ha bisogno di far dimenticare le bufale che ha detto di volta in volta» dice la leader Radicale. Che conclude con un avvertimento: «Si cerca sempre un capro espiatorio. Questa volta si attaccano i migranti, poi si passa ai poveri…».