Va avanti in commissione Bilancio del Senato la discussione sulla legge di stabilità. Ma ieri a far discutere sono stati soprattutto gli emendamenti in arrivo dal governo, tra cui quello sugli stadi (ne parliamo in un altro articolo). La bozza di emendamenti presentati dall’esecutivo prevende anche di bloccare le elezioni provinciali con una norma che proroga i poteri dei commissari straordinari. Il commissariamento delle amministrazioni provinciali, secondo quanto stabilisce la misura, «viene applicato ai casi di scadenza naturale del mandato nonché di cessazione anticipata degli organi provinciali che intervengono in una data compresa tra il primo gennaio e il 30 giugno 2014». Tutto questo, avverrebbe per favorire eventuali leggi di smantellamento delle province (che se si svolgessero le elezioni, risulterebbero inefficaci).
Tra le altre misure vengono assegnati al comune di Lampedusa 10 milioni di euro per il 2014 e 5 milioni per il 2015 e per il 2016: risorse, reperite dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, che serviranno a «fronteggiare la grave situazione socio-economica che si è determinata a seguito dell’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai paesi del Mediterraneo». Il governo pensa anche di incrementare di 200 milioni tra il 2014 e il 2016 il fondo per le politiche della famiglia. Arriva inoltre il «Sistema nazionale di garanzia» per facilitare l’accesso al credito di famiglie e imprese: un fondo di garanzia per le pmi e uno per la prima casa.
Ma torna in ballo anche l’Imu. Oggi, infatti, il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi con all’ordine del giorno l’atteso decreto legge che cancella la seconda rata dell’imposta sull’abitazione principale e il disegno di legge sviluppo collegato alla Stabilità, già esaminato in una precedente riunione. Proprio per quanto riguarda la casa, il governo è ancora in cerca di una copertura per la seconda rata: rispetto ai 2 miliardi assicurati dall’aumento degli acconti di banche e assicurazioni, mancherebbero infatti 400 milioni per esentare dal pagamento anche i terreni agricoli e 500 milioni per assicurare ai Comuni il differenziale di aliquota rispetto al 2012. Durante le trattative, sarebbero poi usciti 200 milioni di euro proprio per l’agricoltura.