Legge ed interpreta gli anni di crisi e condensa nel titolo World Breakers, quello sgretolamento di mondi che la 36esima edizione di Drodesera presenta nel suo vasto e complesso programma di danza, teatro ed arti visive dal 22 al 30 luglio.Un festival delle arti performative ma non solo, un generatore di cultura più grande attento ai nuovi linguaggi ed ai progetti artistici che crescono tra le sue mura, quelle della centrale idroelettrica di Fies, magnifico pezzo di archeologia industriale sulle rive del Sarca.

È stato proprio l’interesse e l’esigenza di quel momento di rottura e possibile cambiamento, a condurre la scelta di artisti e performance fatta da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi, fondatori e anima del progetto.Così giungono ad una mutazione le opere di Philippe Quesne, nella sua prima nazionale La Melancolie des Dragons (23/24), in cui una signora in bicicletta irrompe nel paradiso di una band metal; in altro modo orrore e violenza entrano in classe durante l’esame di maturità in Socrate il sopravvissuto (29/30) di Anagoor.

Ancora cambiamenti nella prima di Mohamed El Khatib A beautiful ending (23/24) in cui la bolla familiare scoppia per una malattia che costringe al confronto con un altro mondo.

L’accento sulle mutazioni lo mette anche il lavoro di Berlin Zvizdal (28/29), in cui una coppia di amanti non lascia che nulla cambi nella loro vita dopo il disastro di Chernobyl. Ma nella complessità del festival non poteva mancare il suo cuore pulsante dedicato alla residenza e produzione delle performance con la quarta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award (25/26/27), arricchita di una Free School per i nove artisti finalisti. In chiusura, dal 28 al 30, anche un festival dell’audio registrato dell’atto performativo con Helicotrema. Ogni sera cena e musica nella frescura del parco fino a tarda notte. Info: www.centralefies.it/prenotazioni@centralefies.it