La terra del ghiaccio e del fuoco, ma anche delle molteplici location cinematografiche. I panorami mozzafiato e le bellezze naturali dell’Islanda sono sempre di più l’ambientazione ideale per film e serie televisive, spesso in «sostituzione» di altri paesi, come per esempio Russia o Nepal. Merito anche delle agevolazioni fiscali accordate alle produzioni dal governo di Reykjavik.

Una delle attrazioni turistiche più famose, la laguna ghiacciata di Jökulsárlón, è ormai uno scenario ricorrente per film d’azione ad alto budget. Roger Moore e Pierce Brosnan, nei panni di 007, hanno provato il freddo pungente dello specchio d’acqua che a stento supera i cinque gradi ed è punteggiato da blocchi di ghiaccio sui quali ogni tanto spunta una foca.

A distanza di 17 anni, la laguna ha ospitato le riprese di Bersaglio Mobile e de La morte può attendere, ma nel frattempo è comparsa anche nel primo dei film ispirati al video gioco Tomb Raider, con Angelina Jolie nei panni di Lara Croft. Jökulsárlón si può visitare con mezzi anfibi della stessa tipologia di quelli che l’esercito statunitense usò nel conflitto vietnamita, come ci spiega la guida prima di raccontarci la genesi di questo luogo ai confini della realtà. Formatasi negli anni Trenta del secolo scorso, la laguna si è espansa negli ultimi tempi, a causa del surriscaldamento globale che sta colpendo anche il ghiacciaio Vatnajökull, dal quale si staccano i mini iceberg che finiscono prima nel Jökulsárlón e poi in mare.

Dello sconfinato Vatnajökull, che occupa un quarto del territorio islandese, si possono apprezzare vari scorci nel primo episodio della trilogia di Christopher Nolan su Batman, così come una delle sue «lingue» che si spingono a valle, lo Svínafellsjökull, è immortalata in una tra le scene più iconiche di Interstellar, altro capolavoro del regista britannico.

Non lontano dallo Svínafellsjökull, a circa due ore a est di Reykjavik percorrendo in macchina la Ring Road – la strada circolare che attraversa tutto il Paese – ci si imbatte in una delle tante meravigliose cascate che si possono ammirare tra il 65esimo e il 66esimo parallelo: Skógafoss. Fa da sfondo a Thor the Dark World e I sogni segreti di Walter Mitty con Ben Stiller. La scena iniziale di Prometheus, antefatto non troppo fortunato di Alien, si svolge invece al bordo dell’impetuosa Dettifoss.

Situata nel nord-est, è un muro assordante di acque grigie di sedimenti a meno di un chilometro da un’altra cascata imponente, Selfoss. Sempre a due ore dalla capitale, ma imboccando la Ring Road verso ovest, si arriva a Snæfellsnes, «una specie di penisola che assomiglia a un osso scarnificato e che termina con una grossa rotula». Così la descriveva Jules Verne nel suo Viaggio al centro della terra, ambientato proprio qui, così come l’omonimo film del 2008. Anche noi ci siamo addentrati nelle viscere della terra, in una delle grotte vulcaniche formatesi 8mila anni fa. Ma oltre i 50 metri di profondità non si va…

Ancora nello Snæfellsnes c’è Kirkjufell, la «montagna della chiesa», data la sua singolare forma a campanile, che è molto presente nella sesta e settima del Trono di Spade – serie che sul territorio islandese ha fatto man bassa di location. La foto ricordo dalle vicine cascate di Kirkjufellsfoss, tra le più piccole del Paese, ma comunque suggestive, è una tappa obbligata. E infatti anche in un’epoca caratterizzata da una enorme penuria di visitatori causa pandemia globale, Kirkjufell è uno dei pochi posti affollati di turisti.

Oggetto del desiderio dei registi sono state anche alcune spiagge. In Rogue one compare quella di Mýrdalssandur, in Star Trek, into the Darkness la spettacolare Reynisfjara, con le sue sabbie e i ciottoli neri di origine vulcanica. A Reynisfjara si trovano anche i due faraglioni, che la leggenda narra fossero troll pietrificati, ripresi nell’approdo in Islanda di Floki, uno dei protagonisti di Vikings. La quinta stagione della serie tv ha un filone narrativo che si dipana proprio in Islanda.

Non potevano mancare le numerose terme naturali, in un Paese dove oltre il 95 per cento delle case è alimentato a energia geotermica. L’iper-turistica Blue Lagoon, vicino Reykjavik, figura in Hostel II, mentre l’area della meno inflazionata, ma ancor più bella, Myvatn è stata scelta da Terrence Malick per The tree of life.

Gli esempi, girovagando per il paese, potrebbero continuare ancora (un’ultima citazione la merita uno dei capolavori del XXI secolo, il Faust del grande regista russo Alexander Sokurov, Leone d’oro a Venezia nel 2011, il cui finale è girato tra i geyser nella valle di Haukadalur). È veramente difficile immaginare una località degna di essere visitata, in Islanda, che non sia stata già ripresa da una telecamera.