In attesa di sapere nei dettagli come l’Unione europea pensa di contrastare i trafficanti di uomini, l’Italia si prepara sempre più a essere il punto di riferimento e coordinamento di una missione europea che, nonostante le smentite della «ministra degli esteri» Federica Mogherini, lascia ancora molti dubbi sul fatto che non verranno svolti interventi militari sul territorio libico. Ad alimentare questi sospetti ci ha pensato ieri il ministro degli Interni Angelino Alfano parlando di «azioni mirate in Libia» per fermare gli scafisti. «Siamo pronti a intervenire, serve solo il consenso dellOnu», ha proseguito il ministro descrivendo la missione come un’operazione di polizia internazionale simile a quella messa in atto in Somalia contro i pirati. In queste ore i verici della Difesa sono al lavoro per preparare la missione in attesa della risoluzione Onu che la renderà operativa. Sembra ormai assodato che il comando sarà affdato all’ammiraglio di Divisione Enrico Credendino con sede a Roma presso il Coi di Centocelle. E’ previsto l’utilizzo delle navi anfibie San Giusto, San Giorgio e San Marco oltre alla portaerei Cavour. A bordo troveranno posto anche le truppe speciali del Consubin e del San Marco. L’idea sembrerebbe essere quella di veloci incursioni a terra per distruggere i barconi quando si trovano ancora nei porti libici e con un rapido rientro a bordo. Facile prevedere cosa potrebbe accadere se i soldati dovessero incontrare resistenza, come è probabile. Di certo il rischio di uno scontro a fuoco è elevato, così come quello di mettere a rischio proprio la vita di chi si vorrebbe salvare, vale a dire dei migranti.
L’operazione per ora è comunque tutta europea, con almeno una decina di Paesi che potrebbero prendervi parte al fianco dell’Italia. Anche se non è escluso un futuro ruolo da parte della Nato. ieri il segretario generale Jens Stoltenberg ha negato di aver ricevuto finora richieste di intervento da parte di Bruxelles. «Lunedì parteciperò al consiglio Esteri-Difesa, ma l’operazione nel Mediterraneo è europea», ha sottolineato. Una situazione che potrebbe però cambiare con l’evolversi della situazione. come ha lasciato intendere lo steso Stoltenberg. In Libia «la Nato è pronta a contribuire al rafforzamento della capacità di difesa, quando la situazione lo permetterà», ha aggiunto il segretario spiegando come l’Alleanza stia considerando di lavorare sui fluissi migratori in Iraq, «e in questo modo affrontiamo la ragioni alla radice».
Ieri Alfano è tornato a parlare del sistema delle quote previsto dall’agenzia europea sull’immigrazione presentata mercoledì dal commissario Ue Dimitri Avramopoulos come di un successo dell’Italia. ««E’ iniziata la caduta del muro di Dublino», ha detto il ministro riferendosi al regolamento europeo. Va ricordato che sempre Alfano alla fine di ottobre dell’anno scorso aveva salutato come un altro successo italiano l’avvio della missione Triton nel Mediterraneo, e poi i risultati si sono visti. Anche stavolta, comunque, il ministro canta vittoria: «Abbiano ottenuto un successo straordinario», ha detto. Dall’inizio dell’anno fino all’8 maggio sono state 22.118 le richieste di asilo presentate, alle quali vanno aggiunto quelle delle persone che si trovano già in accoglienza. A fornire le cifre è stato ieri il prefetto Angelo trovato, presidente della commissione nazionale per il diritto d’asilo ascoltato presso la commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza,

identificazione e trattenimento dei migranti. «Le richieste di asilo sono state 63.456 nel corso del 2014 – ha detto il prefetto -, un dato in crescita del 138% rispetto alle 26.620 richieste dell’anno precedente. Per dare un’idea del fenomeno con il quale ci stiamo confrontando, a oggi, il dato delle richieste nel 2015 è quasi uguale a quello totale del 2013». Per quanto riguarda l’esame delle richieste, nel 2014 ne sono state esaminate 36.270, il 53% in più rispetto al 2013. Un numero di assolto rilevo anche se, ha specificato Trovato, va specificato che ci troviamo il bagaglio delle oltre 30 mila che non si sono riuscite ad esaminare nell’anno precedente».
Da segnalare infine l’arrivo ieri ad Augusta dei primi 477 profighi tratti in salvo dalla nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere.