Un’ora e mezzo di incontro, il clima cordiale certificato da foto che – stavolta – non scatenano polemiche. Ieri pomeriggio il ministro per il Sud e la coesione territoriale Peppe Provenzano ha aperto le porte della sede di Largo Chigi a una delegazione di sardine. Mattia Santori, uno dei quattro fondatori di Bologna, Massimiliano Perna (portavoce Sicilia), Jasmine Cristallo (portavoce Calabria), Michele Esposito (portavoce Campania), Isabella Capozzi (portavoce Puglia) hanno accettato un invito recapitato i primi di febbraio. I ragazzi spiegano che è l’inizio di una serie di incontri ravvicinati con il governo. Oggi saranno dal ministro Francesco Boccia per discutere di autonomia differenziata, della quale non pensano un granché bene. Ieri hanno confermato contatti con Palazzo Chigi per un confronto con il premier Conte.

INTANTO QUELLO DI IERI è stato «ottimo», riferiscono, «abbiamo trovato molto belle le parole di Provenzano quando parla di ‘protagonismo della cittadinanza’». A lui hanno proposto «una sorta di Erasmus tra regioni del sud e del nord», «perché un napoletano non può farsi sei mesi al Politecnico di Torino e un torinese sei mesi a Napoli o a Palermo per studiare archeologia, arte, cultura o diritto? Sarebbe bello portare a Taranto l’Unione Europea per spiegare cos’è questo Green New Deal, attraverso un summit con esperti internazionali, per spiegare alla cittadinanza la complessità di un problema che è la coniugazione tra ambiente, salute e lavoro».

«INAUGURIAMO una nuova stagione di politica sardina che passa dalla contaminazione tra Nord e Sud, tra giovani e pensionati, tra cittadinanza e politica», scrivono più tardi su facebook. I ragazzi consegnano al ministro un cartello con scritto «il viaggio più lungo». È l’incipit di una frase che hanno diviso in tre. Consegneranno la seconda parte oggi a Boccia, poi la terza a Conte. Così i tre si dovranno incontrare per unire i pezzi e formare il testo completo. Un gioco un po’ naif a cui un governo traballante e in cerca di consensi si presterà volentieri.

 

Alla politica, scrivono le sardine, «offriamo noi stessi come strumenti. Uno strumento di dialogo, di confronto, di analisi, di critica costruttiva», ma «ognuno stia al suo posto: i politici in parlamento, le sardine in mare aperto», «Rimbocchiamoci le pinne». In cambio il ministro, impegnato nei dettagli del Piano per il Sud, ha regalato il suo libro La sinistra e la scintilla, uscito un anno fa per Donzelli e in gran parte dedicato alla questione meridionale. «Abbiamo scambiato idee, ho raccolto le loro opinioni», scrive a sua volta su facebook, «Le Sardine ci hanno mostrato che un’altra Italia non solo è possibile ma esiste già. Alle istituzioni il compito di ascoltare, alla politica il dovere di renderla protagonista» .

COSÌ LE SARDINE RIPRENDONO le loro «nuotate», in vista dell’assemblea di Scampia a metà marzo, dopo lo scivolone della foto con Benetton che ha provocato un terremoto interno e a Roma una frattura capitanata da Stephen Ogongo. Con un video collettivo i romani sconfessano definitivamente l’attivista e invitano la Capitale domenica 16 febbraio dalle 17 in piazza Santi Apostoli.

IL GIORNO PRIMA a Roma in piazza a ‘festeggiare’ la legge sui vitalizi ci saranno i grillini, sempre più nervosi per le fratture interne e la caduta dei consensi. Dopo mesi di ecumenismo verso la maggioranza, stavolta Sartori li attacca: «Nel momento in cui il dl sicurezza ha smantellato tutta una serie di servizi di integrazione, tornano a occuparsi di vitalizi. Non credo che abbiano seguito l’attualità dell’agenda di governo. È una cosa che mi pare strumentale». Dal M5s la rispostaccia arriva a stretto giro: «A quando il sostegno alle pensioni d’oro? Il vuoto che avanza», scrive Manlio Di Stefano su twitter. «Chissà se glielo hanno suggerito i Benetton…», ironizza il viceministro Buffagni da La7, «Stanno con il popolo italiano o con la casta?», chiede il deputato Gubitosa.