In un primo maggio che promette di essere «dislocato» per i ciclofattorini che consegnano cibo a domicilio in tutta Europa, colpisce la diffusione di vademecum in rete indirizzati tanto ai colleghi «rider» quanto ai clienti delle app ai quali si chiede di solidarizzare con una lotta dei lavoratori in bicicletta.

Dal neo-sindacato sociale «Riders Union Bologna» – che invita a partecipare oggi a un pranzo al parco 11 settembre da mezzogiorno e alla «MayDay Parade» alle 15,30 da piazza Galvani a Bologna – giungono queste indicazioni: «Se sei un rider ti invitiamo a: non prenotare turni per tutta la giornata; oppure prenotare i turni e cancellarli 5 minuti prima dell’inizio del turno o, ancora, loggarti rifiutando tutti gli ordini che ti verranno assegnati». Alla base dello sciopero digitale – ovvero l’interruzione della produzione di dati finalizzata all’aumento della produttività delle piattaforme – c’è una fitta agenda di diritti: «Una paga dignitosa, assicurazione sugli infortuni, malattia, monte ore garantito, trasparenza nell’assegnazione dei turni».

Dettagliato è il vademecum elaborato da Deliverance Milano e Deliveroo Strike Raiders! che invitano i riders a unirsi al «Primo Maggio contro lo sfruttamento», un corteo che partirà da piazza Duca d’Aosta alle 14,30 a Milano. Lo apriranno i riders con i maestri precarie-i in lotta contro migliaia di licenziamenti in arrivo nelle scuole dell’infanzia e primarie.

Ai lavoratori è consigliato di «non mettersi a disposizione» per la giornata della festa dei lavoratori e di andare «in corteo vestiti da fattorini». E poi: «Ricordati di togliere la geolocalizzazione; prenota il turno e sloggati all’ultimo momento con una scusa; prenota il turno e rifiuta tutte le consegne disassegnandole da casa; volantina davanti ai ristoranti per informare clienti e i ristoratori; riempi la busta della consegna con un volantino e informa gli utenti delle tue condizioni di lavoro; organizza picchetti e blocca insieme agli altri lavoratori le consegne nei ristoranti». Ai clienti delle app, la cui solidarietà con i rider è fondamentale, è chiesto di «cancella l’app per il primo maggio dallo smartphone e di non ordinare pasti con Deliveroo, Glovo, Foodora, Just Eat o Uber Eats», oltre che di manifestare in corteo, di condividere l’evento su Facebook e scrivere «sulla bacheca delle aziende lamentando l’assenza di diritti dei lavoratori sui loro profili social».

Nelle manifestazioni Possibile e giustapaga.it distribuiranno un «menu dei diritti della Gig Economy», open source e modificabile che contiene anche un abbozzo di «Carta dei diritti», tra i quali il diritto alla disconnessione, al riconoscimento dello status di lavoratori e a una retribuzione minima oraria fissa.