Primarie, parte la corsa dei candidati. Renzi: ma io farò anche il sindaco
Democrack Bettini: non mi schiero, serve una svolta
Democrack Bettini: non mi schiero, serve una svolta
Scade stasera alle 20 il termine per presentare le candidature per il congresso del Pd e per le primarie dell’8 dicembre. A vedere i sondaggi,il risultato finale a favore di Matteo Renzi è scontato e imponente. Ma l’atmosfera in casa democratica si surriscalda lo stesso. Sabato pomeriggio il sindaco di Firenze lancerà la sua corsa per le primarie da Bari, da dove già uno dei suoi grandi elettori, il sindaco Michele Emiliano, si prepara alla vittoria rottamando il partito «elefante organizzativo»: «Renzi sta immaginando un Pd che non serva ai militanti per trovare un posto di lavoro, ma come un luogo in cui chiedere alla politica cosa si vuole davvero: se questi concetti saranno chiari, tutto il Sud lo seguirà». Alla vigilia della sua prima kermesse, Renzi ufficializza l’intenzione di fare il segretario del Pd, ma non a tempo pieno: si ricandiderà a sindaco della sua città, ha detto ieri al Tg3. «È normale che un segretario di partito possa fare il deputato, l’importante faccia bene il suo lavoro».
Si surriscalda anche l’atmosfera fra i suoi inseguitori. Ieri Pippo Civati ha fatto sapere di avere ricevuto mail e sms pro Cuperlo. Così è successo anche alla franceschinian-renziana Pina Picierno. Il dubbio, spiega Civati, è che qualcuno dal comitato dell’avversario stia usando il database del Pd: «Nel caso sarebbe molto grave, e anche molto illegale: non a caso per la mia campagna ho deciso di utilizzare solo dati di cui posseggo l’apposita liberatoria. Oppure sarebbe il caso che il Pd, una buona volta, consentisse l’utilizzo dei suoi dati, e lo facesse per tutti». È una vecchia questione, quella dei database del Pd, sulla quale alle scorse primarie i renziani avevano dato filo da torcere ai bersaniani. Civati la rispolvera e così sottolinea che Cuperlo si affida allo stesso «apparato» che fu di Bersani. Una polemica «pretestuosa», replicano dal comitato Cuperlo che dice di aver inviato sms e mail a tutti gli onorevoli per informarli della candidatura.
Intanto si fanno i conti delle firme raccolte dagli aspiranti segretari. Soprattutto quelle di peso. Sarebbero circa 200 i deputati e senatori per Renzi. Cresce però anche l’area dei ’non allineati’. Domani mattina, al teatro Quirino di Roma, si svolge l’assemblea nazionale del documento «Cambiare il Pd», l’area trasversale di Goffredo Bettini, che chiede a tutti i candidati di misurarsi concretamente con la proposta di una democrazia deliberativa nel Pd e con il progetto di «campo democratico», in pratica una rifondazione del partito. Presenti all’iniziativa Cuperlo, Civati e Pittella, in forse Renzi che nel pomeriggio dovrà essere a Bari ma che verrà comunque rappresentato dal vicinissimo ministro Delrio. A confrontarsi con loro ci saranno anche Nichi Vendola, Ignazio Marino, Vincenzo De Luca ed Enrico Gasbarra (cattolico dato in avvicinamento a Cuperlo, insieme a Beppe Fioroni). Bettini, scettico per l’eccesso di dirigenti della «sconfitta del Pd» imbarcati nella corazzata di Renzi, ha frenato l’iniziale credito per il sindaco. Ma è un problema non solo renziano, per Bettini. Che dunque non si schiera e conduce una battaglia «dal basso» nei congressi provinciali.
All’iniziativa ci sarà un altro «non schierato» di lusso: il popolare presidente del Lazio Nicola Zingaretti. Che si concentra sul governo della sua regione e si tiene rigorosamente alla larga dal congresso del Pd. Ma sono in molti a scommettere che batterà un colpo più avanti, alle primarie: non quelle dell’8 dicembre, ma quelle per la premiership.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento