Dall’analisi delle previsioni di voto condotta dall’autorevole Istituto Cattaneo viene una conferma di ciò che ormai tutti gli esperti danno per scontato: il prossimo Europarlamento vedrà la presenza di «euroscettici» più massiccia di sempre. I risultati dello studio, diffusi ieri, mostrano che sarà il nostro Paese a mandare a Strasburgo il maggior numero di deputati contrari al processo di integrazione continentale: la media dei sondaggi effettuati nelle scorse settimane indica, infatti, che il Movimento 5Stelle di Beppe Grillo otterrà circa il 25% dei consensi.

Per il Cattaneo, l’aumento di «anti-Ue» percentualmente maggiore si registrerà in Grecia: dal 13,1 al 45,3%. Su questo dato, tuttavia, sembra legittimo sollevare dubbi. Per arrivare a quella cifra, infatti, occorre etichettare come «euroscettico» anche Syriza, il partito di Tsipras: un’operazione impropria. Come ha dichiarato ripetutamente il trentanovenne leader dell’opposizione di sinistra ellenica, Syriza non si considera una forza «anti-Ue», essenso anche contraria all’uscita della Grecia dall’euro. Metterla nello stesso sacco di Alba dorata è una scelta che fa torto alla serietà dei ricercatori del Cattaneo.