Scontri, proteste e un morto, ad Haiti, dopo l’annuncio dei risultati delle presidenziali del 25 ottobre.

Tutte le opposizioni gridano alla frode e contestano il conteggio dei voti che ha stabilito il ballottaggio, per il 27 dicembre, fra il candidato governativo Jovenel Moise, che rappresenta il partito Tet Kale (Phtk) e quello di opposizione, Jude Celestin, che corre per la Lega alternativa per il progresso e l’emancipazione haitiana (Lapeh). Moise avrebbe totalizzato il 32,81%, Celestin il 25,27%.

Charles Moise, della Piattaforma Pitit Dessalines – considerato di sinistra radicale – avrebbe totalizzato il 14,27%, seguito da Maryse Narcisse, della formazione socialdemocratica Fanmi Lavalas, dell’ex presidente Jean Bertrand Aristide, che avrebbe ottenuto il 7,05%.

I due primi partiti sono entrambi conservatori. L’attuale presidente, l’ex cantante Michel Martelly, è stato eletto con l’appoggio degli Usa, ma ora il suo candidato sostiene di volersi inserire nellascia dell’Alba e delle alleanze progressiste per portare fuori dal baratro un paese ancora in ginocchio dopo il terremoto del 2010 e l’epidemia di colera.