Il Cile torna alle 11 domani per il secondo turno delle elezioni presidenziali. In ballottaggio, due donne: Michelle Bachelet, 62 anni, che ha totalizzato circa il 47% dei voti lo scorso 17 novembre e che rappresenta la coalizione di centrosinistra, e Evelyn Matthei, 60 anni, che corre per la destra e che ha ottenuto il 25% delle preferenze. Il 17 novembre sono entrati in parlamento anche diversi leader studenteschi, come Camila Vallejo, protagonisti delle proteste contro il governo neoliberista di Sebastian Piñera per tutto il 2011. Durante la giornata elettorale, gli studenti hanno occupato la sede del comitato di campagna di Bachelet, per ricordarle la repressione subita durante il suo precedente mandato e le promesse non mantenute. Anche i nativi mapuche, che lottano per il recupero delle loro terre ancestrali, hanno rinnovato alla candidata socialista un appoggio condizionato. Bachelet, che ha subito carcere e tortura durante la dittatura di Pinochet, ha promesso una riforma del sistema educativo e ha accolto la richiesta più importante proveniente dai movimenti: un’assemblea costituente per farla finita con il simulacro di costituzione ancora in vigore dai tempi della dittatura.