er un «bestiario» vissuto come opera collettiva che, solo a prima vista, è destinato alle letture per l’infanzia. In realtà, le pagine da sfogliare racchiudono racconti crudissimi e anche crudelissimi: ogni testo di questo Abbecedario degli animali, a cura di Alessandro Fiori (edito da Safarà), narra infatti di morti violente (come quella esposta alla lettera «A», astice, che testimonia il dolore provato dai crostacei quando vengono bolliti da vivi). O di mestieri involontari, come quella «E» di elefante in cui si esibisce la nervosa vita dei pachidermi nei circhi itineranti. Solo in Italia, ce ne sono 25, distribuiti in 15 tendoni a strisce. C’è poi la sconvolgente «F» di foie gras che mette in scena la tortura dell’ingozzamento ai danni delle anatre per le nostre tartine e aperitivi. A documentare la «O» c’è un orango in crisi: è a rischio di estinzione a causa della distruzione del suo habitat per le piantagioni di palma da olio. Naturalmente alla «S» c’è il salmone, protagonista indiscusso del«sushi». La richiesta di questo tipo di pesce da parte dei consumatori ha fatto sì che aumentasse il numero degli allevamenti intensivi, cancellando la loro vita sociale, trasmettendo malattie e parassiti. L’abbecedario «shock» continua naturalmente fino alla «Z» di zebra, mammifero star degli zoo e dei tappeti di molte case. All’apparenza, il libro è del tutto simile a quegli strumenti didattici coloratissimi e molto amati che insegnano le lettere ai bambini con l’ausilio di simpatici animali, ma il contenuto «spinge» all’angolo ogni buon proposito. Nato da una ricerca di dottorato in sociologia della comunicazione a Urbino, sulle simbologie legate al cibo e al modo di rapportarsi ad esso di intere comunità, partendo dalla proprie tradizioni, l’albo si è traformato in un manifesto per i diritti degli animali.