Presentata alla 74° Mostra del Cinema di Venezia la seconda edizione del Premio Cesare Zavattini, promosso dall’Istituto Luce Cinecittà e l’Aamod Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio che ha realizzato il Premio. L’iniziativa, premia sei progetti di cortometraggi a base totale o parziale d’archivio con un workshop di sviluppo e l’utilizzazione gratuita del materiale di repertorio, concesso con licenze Creative Commons dall’Aamod e dalle cineteche partner. Al Premio possono partecipare attraverso un bando pubblico i giovani film-maker di età compresa tra i 18 e i 35 anni. All’iniziativa è intervenuto il Presidente della Biennale Paolo Baratta:  «Abbiamo fatto un grandissimo investimento sull’archivio della Biennale, condividendo l’ottica di promuovere la conoscenza e l’utilizzazione dei materiali portandolo fuori dal circuito degli addetti ai lavori perché l’archivio non è monopolio degli storici, appartiene sempre al presente».

«Il senso profondo del Premio Zavattini, – ha dichiarato Vincenzo Vita, Presidente dell’Aamod – è quello di cogliere e far cogliere l’importanza decisiva della memoria, intesa non come luogo separato, bensì come architrave dei saperi, necessari per comprendere la contemporaneità. Siamo in un’era segnata dalla dittatura degli algoritmi e dall’invadenza dell’istantaneo». Vita ha poi ricordato come «La salvaguardia attiva del patrimonio culturale e dell’immaginario collettivo sono il punto chiave di una soggettività autonoma e indipendente» sottolineando l’importanza della figura di Cesare Zavattini, un intellettuale che indica nella forza della sua poliedricità la bussola nella stagione cross mediale che attraversiamo.  Ha infine lanciato una proposta «La Rai, servizio pubblico, avrebbe forse il dovere di ridare il giusto peso con un film ad una personalità così ricca ed attuale?».