La street parade antiproibizionista Canapisa non s’ha da fare, aveva tuonato nei giorni scorsi Matteo Salvini. Detto fatto: la manifestazione che si svolge da ben 18 anni a Pisa è stata di fatto vietata dal prefetto Giuseppe Castaldo e dal questore Paolo Rossi, che hanno concesso per sabato prossimo, giorno della manifestazione, soltanto un presidio nei pressi della stazione al posto dell’ormai tradizionale corteo per le strade della città. Questura e Prefettura intendevano inizialmente far migrare Canapisa fuori dal centro storico, senza dare inoltre il via libera alla festa finale. Ma a muovere le fila è stata soprattutto l’attuale maggioranza di Palazzo Gambacorti, di destra a trazione leghista, che ha fatto del suo contrasto a Canapisa una bandiera. Il sindaco Michele Conti, protagonista suo malgrado nei giorni scorsi di un video diventato virale per la sua comicità – modello contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare – nel corso dell’inaugurazione di un canale, ha addirittura lanciato una contro-manifestazione, a cui parteciperà con la fascia tricolore, «per ribadire che la città è stanca di ospitare un corteo indecoroso».
Il prefetto Castaldo nei giorni scorsi aveva anticipato: «Garantiremo la libertà di tutti, secondo il rispetto della legge e dei principi sanciti dalla Costituzione, e dalle convenzioni internazionali relativi alla libertà di manifestazione del pensiero». Parole cui non sono seguiti i fatti. «A questo punto decideremo cosa fare», replicano delusi gli attivisti dell’Osservatorio anti-proibizionista. Mentre per oggi pomeriggio è stata indetta una conferenza stampa dalle tante realtà sociali e politiche cittadine che contestano il niet a Canapisa.