Mascherine in volto e uno striscione con su scritto «Isoliamo il virus della precarietà». Hanno scelto di manifestare così sotto la sede del Ministero del Lavoro i precari di Anpal Servizi. «Sciopero dell’intera giornata indetto dalle Camere del Lavoro Autonomo e Prevario e uno Speakers’ Cormer a via Veneto – spiega il sindacato Clap -. Sono i 654 precari di Anpal Servizi, l’agenzia che ha la responsabilità di attuare il reddito di cittadinanza.

«Siamo tornati in tanti sotto il Ministero del Lavoro per impedire che venga frammentata e umiliata la nostra comunità professionale, così come prevede la proposta avanzata dall’Amministratore Unico Domenico Parisi. Proposta irricevibile, lo ripetiamo da mesi, e che viola apertamente la Legge 128/2019, con l’intenzione esplicita di lasciare a casa centinaia di collaboratori, disperdendo competenze oggi più che mai necessarie per realizzare la cosiddetta “fase due” del cosiddetto Reddito di Cittadinanza».

Hanno aperto la manifestazione con uno striscione ‘Isoliamo il virus della precarietà’ indossando delle mascherine bianche, non solo per costruire un filo rosso con la ricercatrice precaria dello Spallanzani Francesca Colavita, ma anche per dire che la piaga del paese che produce danni materiali rilevanti è proprio la precarietà. Nel loro caso si tratta di precari che hanno oltre 18 anni di anzianità contrattuale presso questa azienda. Chiedono alla Ministra Catalfo l’apertura di un tavolo negoziale urgente».

Una delegazione dei precari è stata accolta al ministero del lavoro dal responsabile della segreteria tecnica Giovanni Capizzuto e dal capo dell’Ufficio legislativo Giuseppe Bronzini, mentre un’altra alla Camera, da Gribaudo (PD), Moretto (Iv), Fassina e Fratoianni (LeU e SI): “Grave l’esclusione del sindacato Clap dalle negoziazioni sulla stabilizzazione”.