La calma sembrava tornata ieri a Sarajevo dopo i tre giorni di violente manifestazioni e l’incendio del palazzo presidenziale. Si contano oltre 150 feriti. Proteste senza precedenti nella ex repubblica jugoslava che, trent’anni fa, ospitava i giochi olimpici invernali. Oggi, il paese balcanico (3,8 milioni di persone) è preda della corruzione endemica ed è uno dei più poveri d’Europa: la disoccupazione colpisce oltre il 44% della popolazione attiva, il salario medio è di 420 euro e un abitante su cinque vive in situazione di indigenza.