È cominciata ieri a Roma l’assemblea nazionale di Potere al popolo (che si concluderà oggi) dopo la campagna di adesioni (oltre 9.300 i tesserati) e la votazione sullo Statuto terminata con la vittoria del testo 1 e il conseguente scontro con Rifondazione comunista.

Ieri mattina hanno partecipato in oltre 500 ai tavoli tematici su ambiente e territorio; mutualismo, accoglienza, immigrazione, sicurezza; lavoro e redistribuzione della ricchezza; Unione europea, guerra, internazionalismo; questioni di genere, laicità e diritti. Si tratta della terza tappa di un lavoro cominciato alla scorsa assemblea nazionale di Napoli a maggio e proseguito poi durante il «Potere al popolo Camp» a Marina di Grosseto ad agosto. Lo scopo è individuare pratiche e mobilitazioni comuni sul territorio nazionale «contro il governo dell’odio».

Stamattina, a partire dalle 10 al Teatro Italia, ci sarà invece l’assemblea plenaria di Pap: si discuterà dei temi politici sul tavolo, a partire dall’attacco al modello Riace e a Mimmo Lucano da parte dell’esecutivo verdegiallo, alla manovra finanziaria e al ricatto dello spread. Ma si discuterà anche delle prossime elezioni europee: sarà infatti dalla base che dovranno arrivare «le proposte da confrontare con altre realtà politiche a livello europeo per decidere poi se e come partecipare alla campagna elettorale».
Ci sarà anche spazio per un confronto su come strutturare Pap come soggetto politico.

Domenica scorsa il coordinamento nazionale ha ratificato l’adozione dello Statuto 1 (28 favorevoli, 3 contrari e un astenuto) votato sulla piattaforma online tra le proteste di Rifondazione, che di nuovo domenica ha chiesto di azzerare tutto e ricominciare la discussione daccapo. Rigettata la proposta del Prc, lo statuto è stato adottato in forma sperimentale per essere poi sottoposto alla verifica degli aderenti e delle assemblee territoriali entro ottobre del 2019.

Oggi ci sarà la presentazione dei candidati al coordinamento nazionale e ai ruoli di portavoce, che verranno poi selezionati attraverso la piattaforma e le assemblee territoriali, di cui pure verrà discussa l’organizzazione. Resta da verificare se Rifondazione parteciperà o se si andrà verso una rottura traumatica, che lascerebbe aperti molti nodi a partire dal tesseramento. Sul sito di Pap c’è l’invito «a non partecipare a polemiche sui social e a restare concentrati sugli obbiettivi».