Dopo l’accordo dello scorso 22 luglio sul prezzo dell’energia tra Sider Alloys ed Enel, presupposto per lo sblocco degli investimenti per il revamping dello stabilimento di produzione di alluminio, ieri a Portovesme, con la presenza della sottosegretaria M5S allo sviluppo economico Alessandra Todde, si è definita la road map che porterà al rilancio dello stabilimento.

L’intesa sottoscritta sette giorni fa prevede che Enel riconosca a Sider Alloys un contratto di fornitura energetica, di cinque anni più altri cinque, a un prezzo definito dal Mise (ministero per lo sviluppo economico) «competitivo».

Sono circa 24 euro per ciascuno dei 250 megawatt richiesti dalle nuove linee produttive. Sconto decisivo, perché nella produzione dell’alluminio l’energia incide per il 40 per cento dei costi.

UNA FORNITURA DI ENERGIA a prezzi ribassati era la condizione posta dal gruppo italo-svizzero proprietario della fabbrica sarda per sbloccare gli investimenti necessari alla ristrutturazione e al riavvio degli impianti.

Dopo la firma dell’intesa tra l’azienda e l’Enel, il Mise si era impegnato a convocare al più presto un tavolo per definire nel dettaglio i modi e i tempi della ripartenza.

Cosa che è appunto accaduta ieri nel vertice a Portovesme fra Todde, i vertici della Sider Alloys, Regione Sardegna e Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del ministero dell’economia.

IL NUOVO PIANO industriale, si è saputo ieri, partirà a settembre con l’inizio dei lavori di adeguamento degli impianti. Tra un anno i primi prodotti di alluminio dalla fonderia e tra 18 mesi la prima colata dalle celle elettrolitiche. Così ha promesso Giuseppe Mannina, amministratore della Sider Alloys, a sentire il quale Sider Alloys è determinata a ripartire: «La mia missione è quella di ridare vita a questa azienda. Se non ci avessi creduto non sarei qua. E’ da quattro anni che ci lavoriamo e ora, grazie anche all’impegno del governo e della sottosegretaria Todde, siamo a una svolta decisiva».

«CON IL RIAVVIO degli impianti la fabbrica di Portovesme – spiega Todde – diventerà uno dei principali stabilimenti energivori in Italia. È anche per questo che il raggiungimento dell’intesa con l’Enel sulla fornitura è stato così complesso e lungo».

«Lo strumento operativo del governo – aggiunge Todde – sarà Invitalia, che è socia di Sider Alloys e parteciperà al consiglio di amministrazione, dove porterà la voce delle istituzioni e del ministero, con un ruolo di garanzia sia nella definizione del piano industriale sia nella sua attuazione».
Soddisfatti ma prudenti i sindacati. Bene l’accordo e gli impegni dell’azienda, ma ora occorre vigilare perché tutti i lavoratori possano rientrare in fabbrica.

È QUESTA LA POSIZIONE dei rappresentanti dei metalmeccanici. «Oggi è una giornata importante – dice Bruno Usai della Fiom Cgil – Abbiamo messo il primo mattoncino per raggiungere l’obiettivo finale. In molti forse si aspettavano da subito tutte le risposte. Non è così, ma in prospettiva le cose stanno cambiando».

«ORA BISOGNA COMINCIARE a pensare – aggiunge Rino Barca della Fsm Cisl – a come far rientrare in fabbrica gli operai in cassa integrazione. Quello di oggi è stato un passaggio politico. Agli inizi di settembre ci sarà un incontro tecnico al Mise, durante il quale si parlerà nel dettaglio del piano per il riavvio. Sia chiaro che noi non accetteremo alcuna proposta che non preveda il reintegro di tutti i lavoratori. Saremo soddisfatti solo quando rientreranno tutti i dipendenti. Solo allora la battaglia sarà stata vinta».