Nel 1996, in un’area abbandonata a ridosso delle fabbriche, il portentoso Herbie Hancock inaugurò il Pomigliano Jazz Festival, una rassegna nata dall’impegno di un gruppo di appassionati. Da oggi a mercoledì 30 settembre, ripartono i concerti di questa XXVesima edizione, da tempo trasformata in festival itinerante, ideato e organizzato tenendo conto dell’emergenza Covid. «Siamo abbastanza orgogliosi del lavoro fatto in questi anni – confessa Onofrio Piccolo, direttore artistico del PJF- portando artisti nazionali e internazionali, lavorando sul territorio e promuovendo attività per i giovani come gruppi d’ascolto, workshop e percorsi d’avvicinamento alla musica con le scuole. Da quest’anno vorremmo aprire una fase nuova, cercando di superare il limite della nostra instabilità, ricominciando ogni anno da zero. Vorremmo programmare un’attività continuativa, con mostre, incontri e nuovi progetti, rimettendo in piedi quello che abbiamo fatto, utilizzando anche il catalogo multimediale delle nostre esibizioni per una fruizione innovativa da parte delle giovani generazioni. Insomma imbastire un discorso più solido ampliando la collaborazione col Parco Nazionale del Vesuvio, con la Regione Campania e con altri luoghi magnifici della nostra zona. In questo senso pensiamo anche a uno spazio all’interno del Museo della Memoria, il rifugio antiaereo restaurato coi fondi europei, che punta sui tre elementi che hanno dato una riconoscibilità alla città di Pomigliano: la memoria della guerra, la storia industriale e la tradizione di musica popolare e jazz».
SARÀ Claudio Romano in batteria solo col suo Drums Unlimited, omaggio a Max Roach, ad aprire stasera la manifestazioneall’Anfiteatro Romano di Avella, seguito da Enzo Avitabile in compagnia dell’Orchestra Napoletana di Jazz, diretta da Mario Raja, in un concerto denominato Sconfinamento sound, una rivisitazione della carriera del musicista di Marianella, annodata con la negritudine di James Brown, Duke Ellington e Manu Dibango. Sabato 26, al palazzo Mediceo di Ottaviano, Franco D’Andrea si confronta col Dj Rocca preceduto dal dj set di CParker. Domenica 27, dalle 10 di mattina Marco Zurzolo con la Banda MVM «Mamma Vita Mia» (che trae ispirazione da uno dei suoi lavori più importanti Ex-Voto nato dalla ricerca sulla musica popolare che accompagna il rito della Madonna dell’Arco) marciano con le loro note sul sentiero n.9, Il fiume di Lava, del Vesuvio nel progetto Bandita Bagnoli, a ingresso gratuito con prenotazione. Lunedì 28, al teatro Gloria di Pomigliano d’Arco, tocca all’inventivo pianista Giovanni Guidi in Angeli e Demoni e a Javier Girotto con Francesco Nastro nel Sea Inside Quartet. Il giorno successivo, stesso teatro, Andrea Rea in piano solo e l’Enrico Rava Quartet con Gianluca Petrella. Domenica 30, gran finale ancora al teatro Gloria, con una voce e musicista di grande talento, Maria Pia De Vito, in Dialogues & Dreams.
PER CHI L’AVESSE persa, conviene andare a cercare su Facebook del Pomigliano Jazz il video del concerto in anteprima, tenuto lo scorso 6 settembre, sul Gran Cono del Vesuvio, una location mozzafiato, dal sassofonista Daniele Sepe e dal chitarrista beninese Lionel Loueke, che ha appena finito d’incidere il suo nuovo cd, tributo al tastierista di Chicago (col quale è stato in tour recentemente) e intitolato HH, un modo affettuoso per celebrare i 25 anni d’attività ricordando quella iniziale serata per aficionados di musica afroamericana. Per maggior informazioni su prenotazioni e biglietti, tutti a 5 euro, consultare il sito pomiglianojazz.com