Un vasto incendio di un capannone a Pomezia, una brutta storia di denunce trascurate, controlli non fatti e non è escluso un danno ambientale grave, anche se per ora nessun ferito o intossicato è stato curato in ospedale. È questa per ora la conclusione del rogo divampato in un deposito di materiali plastici dell’azienda Eco X che tratta materiali di recupero e che si è propagato ieri mattina sulla via Pontina, nel comune di Pomezia, e in serata ancora non era stato del tutto domato dai pompieri.

L’incendio ha sviluppato una densa e alta colonna di fumo nero, plumbeo, visibile da chilometri di distanza e che ha costretto le autorità inizialmente a sgombrare le scuole, ma col passare delle ore l’allarme è aumentato tanto che la sindaca di Roma Virginia Raggi ha consigliato ai cttadini della zona, comprendente 21 piccoli comuni dell’hinterland romano, di chiudere il più possibile ermeticamente le finestre. Il sindaco di Pomezia ha addirittura chiesto agli abitanti più esposti alle esalazioni del rogo di abbandonare le case.

Mentre il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, ha dichiarato come non sia esclusa la presenza di fibre di amianto disperse nell’aria provenienti dalle coperture in cemento amianto dei capannoni dell’azienda andata in fumo, perciò ha richiesto ad Arpa Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale. controlli che però non saranno disposti se non prima di qualche giorno. Nel frattempo è emerso che il comitato di quartiere Castagneta Cinque Poderi aveva dato l’allarme già a novembre sulla possibile minaccia dei rifiuti stoccati nell’hangar, denunce che a quanto pare il sindaco non aveva preso abbastanza sul serio.