Scossa politica a Varsavia in via Nowogrodzka, la sede del partito della destra populista Diritto e giustizia (PiS). La premier Beata Szydlo ha infatti rassegnato le dimissioni nella serata di giovedì. La giornata non era cominciata nel migliore dei modi per il PiS. Durante la mattina il partito di centro-destra Piattaforma civica (Po) dell’attuale presidente del Consiglio europeo Donald Tusk aveva presentato una mozione di sfiducia, poi respinta, dal Sejm, la camera bassa del parlamento polacco.

Figlia di un minatore e originaria della città di Oswiecim, tristemente nota al mondo con il nome di Auschwitz, Szydlo ha lasciato il suo incarico dopo due anni di governo. Secondo molti commentatori, ad essere ricordati, saranno i suoi tailleur dai colori sgargianti, piuttosto che la sua intraprendenza politica alla guida di un governo gestito in modo scialbo. Da sempre fedele alla linea dettata dal numero del PiS Jaroslaw Kaczynski, l’ex premier incolore nei modi, ha pagato la mancanza di polso nel gestire alcune tensioni interne alla maggioranza. L’esempio più eclatante è forse rappresentato dal braccio di ferro tra il presidente polacco Andrzej Duda e il ministro degli Esteri nonché falco del PiS, Antoni Macierewicz sulle promozioni e le nomine all’interno dell’esercito.

A pesare sul giudizio dell’operato di Szydlo, anche l’imbarazzante débâcle elettorale del governo a marzo scorso a Bruxelles quando l’Unione europea aveva riconfermato l’incarico di Donald Tusk, nemico numero uno del PiS, con 27 voti a favore e con la sola opposizione di Varsavia. È la prima volta nella storia moderna della Polonia che un primo ministro presenta le proprie dimissioni davanti ai colleghi di partito senza passare prima dal presidente della repubblica. Subito dopo il comitato politico del PiS con trenta voti a favore, un astenuto, e soltanto due «nie», si è espresso positivamente sulla nomina a premier dell’attuale ministro delle Finanze polacco Mateusz Morawiecki. Una notizia giunta mentre i principali quotidiani polacchi si preparavano ad andare in stampa. Non dovrebbe trattarsi comunque di un terremoto, visto che non sono previsti cambiamenti nel Consiglio dei ministri, almeno secondo quanto riportato dalla Pap, la principale agenzia di stampa polacca.

Beata Mazurek portavoce del PiS ha anche assicurato che Szydlo è destinata a mantenere un incarico di rilievo nel governo. Sempre secondo la Pap il Sejm sarà chiamato a confermare la nomina di Morawiecki martedì prossimo. Difficile prevedere altri colpi di scena, visto che la sua candidatura ha messo d’accordo il nocciolo duro del partito. Con una formazione da economista, l’ex-presidente di Bank Zachodni Wbk, uno dei principali istituti di credito del paese, avrà l’arduo compito di rilanciare l’immagine della Polonia all’estero mentre i rapporti con Bruxelles sono ormai ai minimi storici.

Molti commentatori sostengono che le dimissioni della premier possano offuscare il dibattito sui due nuovi progetti di riforma della Corte suprema e sul Consiglio della magistratura voluti dal PiS, approvati ieri alla camera bassa. A luglio scorso un doppio veto di Duda aveva fatto naufragare due disegni di legge in materia anche in seguito alle ondate di protesta scoppiate in tutti i maggiori centri del paese.