Una donna incinta è morta in un ospedale della città di Pszczyna, nel sud della Polonia, per la decisione dei medici di non interrompere la sua gravidanza a causa delle restrizioni in vigore nel Paese.

La donna di 30 anni era stata ricoverata in ospedale a 22 settimane di gravidanza per una secrezione di liquido amniotico, ha perso il feto e poi ha sviluppato uno shock settico ed è morta 24 ore dopo il ricovero.

Il decesso è avvenuto lo scorso settembre ma la questione è divenuta di dominio pubblico solo nei giorni scorsi proprio mentre è in ballo il disegno di legge di iniziativa popolare presentato al parlamento (deve affrontare il voto in prima lettura) che prevede per chi pratica l’aborto una pena sino a 25 anni di carcere o l’ergastolo in circostanze aggravate.