Il Siulp di Bologna, storico sindacato dei lavoratori di polizia è commissariato. A breve verrà nominato un responsabile proveniente dalla Direzione del Siulp nazionale che acquisirà pieni poteri traghettando la struttura verso una nuova organizzazione.
La vicenda ha un suo lento ma traumatico decorso nel mese di settembre dove l‘ala critica del Siulp chiede e ottiene dal Direttivo provinciale la sfiducia del Segretario provinciale Felice Citriniti e la contestuale decadenza della segreteria bolognese.
Sfiduciato Citriniti viene eletto un nuovo segretario – Francesco Pantano – ma le sorprese non sembrano finire. Infatti Citriniti, ricorre contro l’elezione del nuovo segretario direttamente alla Segreteria nazionale ottenendo così l’annullamento dell’elezione di Pantano. In tal modo, il Siulp nazionale si vede obbligato a nominare un commissario straordinario facente funzioni il quale sarà chiamato a reggere le sorti della compagine sindacale fino al prossimo congresso.
Per quanto paradossale il Siulp nazionale, nel riconoscere fondato il ricorso di Citriniti che contesta la validità numerica dei votanti , sancisce come legittimamente deliberata la decadenza e la sfiducia dello stesso Citriniti .
Alla base delle ragioni di un dissesto sindacale di tale portata, la profonda frattura tra due ali del sindacato: da un lato quella per il cosiddetto rinnovamento che si pone in forte antagonismo con l’altra ala tradizionale del sindacato nonché con altre sigle sindacali accusate di silenzi e posizioni ritenute tiepide verso i vertici della questura.
Vengono sollevate questioni di notevole riflesso sulla sicurezza cittadina.
Per il Siulp – Rinnovamento è tempo di guardare alle statistiche impietose dei mattinali che rivelano una scadente cifra di risultati nel contrasto al crimine organizzato, segno di una organizzazione poco incisiva.
Così come viene ritenuto fallimentare l’impatto delle nuove dirigenze in uffici preminenti come la Squadra Mobile, un tempo fiore all’occhiello nazionale e oggi considerato un ufficio senza più grande incidenza.
Scadente pure l’organizzazione del personale con l’incremento di sempre piu’ numerose richieste di trasferimento e con forte e tangibile demotivazione .
La critica maggiore dell’ala del Rinnovamento ai propri omologhi è verso una presunta forma di compiacenza nei riguardi dei vertici della Questura, fenomeno che avrebbe praticamente annullato e ridicolizzato le funzioni di controllo tipiche del Sindacato .
Il risultato più evidente è il totale silenzio sui disservizi e la mala gestione dell’ordine pubblico cittadino, sui trasferimenti del personale, sull’impiego di poliziotti giovani e inadeguati nei delicati servizi di 113, sui numeri in rosso del contrasto al crimine organizzato e comune.
Il tutto, secondo «i ribelli del Siulp», a causa di uno svilimento delle funzioni tipiche del Sindacato che avrebbe finito per annullare letteralmente i diritti dei loro iscritti, incrementando caste, gerarchizzazioni, silenzi e ombre su una Questura afflitta da troppe piaghe e ripiegata sulla difesa strenua di poltrone dirigenziali a scapito della base e della sicurezza cittadina .
Altro affondo è dedicato ai sindacalisti business- man, figure divenute manageriali, foraggiate dai fondi degli iscritti, sempre più vicine alla politica e con manifeste ambizioni di carriera. Insomma per Bologna un quadro di notevole pesantezza . Che ne sarà della sicurezza dei cittadini?

* Consigliere nazionale Siulp – componente per il rinnovamento del Siulp di Bologna