Addirittura non di sinistra, ma «di sinistrissima». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha definito la sua contestata riforma sui contratti a termine, ieri in una intervista.

«Far lavorare un ragazzo 36 mesi di seguito è di sinistrissima. Non è vero che abbiamo liberalizzato i contratti a termine», ha detto Poletti. Che poi ha attaccato il tempo indeterminato, rivalutando invece quello a termine, ovviamente nella sua nuova versione: «Abbiamo pensato da sempre – ha spiegato – che esiste un contratto buono (quello a tempo indeterminato) e altri sbagliati che si sopportano. Ma così non si assume la gente. Noi facciamo del tempo determinato un contratto buono, aggravando le altre forme con paletti e misure di dissuasione».

Paletti e forme di dissuasione a dire il vero ancora si aspettano, come il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, pezzi del Jobs Act in itinere in Parlamento. Poletti però annuncia velocità: «Entro fine anno la riforma ci sarà. L’ultima volta che si è affrontato il tema ci hanno messo 4 anni, noi 10 mesi».