Non sono teneri i commenti nei confronti della Cgil, all’indomani del ricorso contro il “decreto Poletti” presentato dal sindacato alla Commissione Ue.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha siglato la riforma dei contratti a termine, giudica che «è un errore»: «È legittimo farlo – dice – ma non ne vedo le ragioni. La legge è rispettosa delle normative Ue, non si può dire che precarizza».

Dello stesso parere Raffaele Bonanni, segretario della Cisl: «Un passo sbagliato sul piano tecnico e politico – spiega – Queste materie non si trattano a botta di ricorsi. Il contratto a termine contiene tutte le tutele, è vantaggioso tanto per le imprese quanto per i lavoratori».