El Pais scatenato contro Podemos. Il quotidiano madrileno dedica due pagine alla formazione politica che, in pochi mesi, è riuscita a diventare in Spagna la quarta forza, ottenendo l’8% alle europee del 25 maggio: in dieci anni la fondazione legata a Podemos avrebbe «ricevuto almeno 3,7 milioni da Hugo Chavez». In alcuni casi, sostiene El Pais, i pagamenti del governo venezuelano al Centro de Estudios Politicos y Sociales (Ceps) hanno superato l’80% delle entrate della fondazione, «nel cui consiglio direttivo hanno figurato i tre principali dirigenti di Podemos, Pablo Iglesias, Iñigo Errejon e Luis Alegre».

Viene chiamato in causa anche il politologo Juan Carlos Monedero, che ha lavorato al programma di Podemos: tramite il Centro de Estudios Politicos y Sociales di Valencia, avrebbe svolto «consulenza giuridica e politica ai governi del Venezuela, dell’Ecuador, della Bolivia, del Salvador e del Paraguay». Gli accusati hanno risposto: «Podemos non ha ricevuto un solo euro da nessun governo o fondazione straniera o nazionale», e hanno promesso di pubblicare in dettaglio i loro conti.

Tuttavia hanno ammesso la partecipazione dei dirigenti citati nella fondazione Ceps, che ha fornito consulenze in diversi paesi dell’America latina «al pari di altri membri di formazioni politiche come il Psoe o Iu». Ma il livore di El Pais è soprattutto contro l’esperimento socialista bolivariano che ha scompaginato gli equilibri della IV Repubblica attivando quel «potere costituente», risultato appetibile anche nelle urne spagnole.