Tira decisamente un’aria nuova nel mondo dell’editoria. Le prime uscite del nuovo sottosegretario Andrea Martella danno speranza ad un settore alle prese con una crisi spaventosa che ogni giorno – compreso ieri – registra chiusure e proteste con lo sciopero a La Stampa e a Radio24 e la proclamazione dello sciopero nazionale dei grafici editoriali per il 24 ottobre.
Dopo aver incontrato mercoledì i vertici della Federazione italiana editori giornali (Fieg) che gli hanno chiesto «interventi a sostegno del settore nella manovra di fine anno», ieri Martella ha partecipato a Roma al «Festival delle città» esplicitando il suo programma di lavoro.

«NELLE PROSSIME SETTIMANE in parlamento illustrerò un programma per l’editoria: la stampa svolge una funzione di servizio e di collante di una intera comunità, una funzione che è fondamentale e che va sostenuta, Non possiamo permetterci il fallimento di un settore come questo perché ne va del pluralismo», ha esordito. «Conto di instaurare subito un dialogo e un rapporto diverso con chi si occupa del settore», rimarcando la discontinuità con la negativa esperienza del suo predecessore Vito Crimi che si mise contro tutta la filiera del settore.

Martella annuncia «scelte e tangibili e concrete già nella prossima legge di bilancio: una informazione plurale in una società moderna e democratica è fondamentale per la formazione dell’opinione pubblica, il sussidio economico all’editoria non è uguale a quello per altri settori imprenditoriali in quanto è legato al concetto stesso di libertà di informazione e di democrazia». E sottolinea che «il finanziamento statale per il fondo sul pluralismo dovrà essere mantenuto: non possiamo permetterci il fallimento del mercato editoriale, perché sarebbe il fallimento della democrazia». Per Andrea Martella, «occorre prevedere forme di sostegno sia diretto che indiretto all’editoria, alla domanda, anche con incentivi fiscali per la pubblicità e per gli abbonamenti sia cartacei che digitali, per consentire al mondo editoriale di approntare le necessarie trasformazioni tecnologiche, puntando su una informazione di qualità e responsabile per il ruolo fondamentale di formare l’opinione pubblica». Per l’esponente del nuovo governo poi «il parlamento italiano deve recepire la direttiva Ue, per uno scenario di regole che vada a vantaggio di una stagione nuova per l’editoria e per il giornalismo», anche a proposito della lotta contro le fake news.

IL SOTTOSEGRETARIO alla editoria ricorda che in agenda Ue c’è la web tax e una parte del gettito potrebbe andare in favore dell’editoria». «Occorre anche vincere una battaglia culturale: non si può concepire un Paese in cui giornalisti vivano sotto scorta, minacciati o intimiditi«.
«Le edicole, insieme alle farmacie e agli uffici postali, sono un presidio del territorio – ha aggiunto Martella -. Occorre trovare forme nuove per modernizzare le edicole e in questo senso è stato importante l’accordo per permettere di garantire servizi anagrafici. Dobbiamo anche mantenere il credito d’imposta per gli esercenti che forse andrebbe rafforzato o fatto conoscere di più».

Le parole di Martella arrivano in una giornata piena di notizie che danno la cifra della crisi del settore. Ieri ha scioperato a Radio 24 tutto il personale non giornalistico: assistenti ai programmi, tecnici della messa in onda e altri collaboratori. Nel giorno del suo 20esimo compleanno, la Radio di proprietà del Sole24Ore (e dunque di Confindustria) si fermerà anche oggi perché la proprietà non ha risposto alle richieste dei lavoratori. le RSU dell’azienda hanno scritto in un comunicato di non aver mai visto un aumento in vent’anni. Il Cdr dei giornalisti ha espresso solidarietà ai colleghi in sciopero.

OGGI INVECE PARTE la due giorni di sciopero a La Stampa di Torino. I giornalisti protestano contro l’azienda che non ha rispettato l’accordo sottoscritto con il Comitato di redazione «nell’autunno 2018 che prevedeva un’assunzione ogni tre “uscite” dal giornale. Questo, nonostante reiterate richieste e la proposta di soluzioni alternative mirate comunque a salvaguardare l’accordo stesso e a garantire i livelli occupazionali». Il tutto «dopo un anno di sacrifici che rischiano di penalizzare la qualità dell’informazione».

INFINE LE SEGRETERIE NAZIONALI di Slc Cgil e Uilcom hanno proclamato 8 ore di sciopero per le lavoratrici e i lavoratori del settore grafico editoriale per venerdì 25 ottobre con presidi a Roma e Milano.Le ragioni dello sciopero risiedono nella contrarietà a soluzioni contrattuali che vedano parti economiche fisse della struttura salariale convertite in welfare; alle modifiche strutturali all’attuale sistema degli orari di lavoro senza la definizione dei corrispettivi trattamenti economici ed alla vigenza contrattuale non equilibrata con l’aumento economico proposto. «Il contratto nazionale, scaduto ormai a fine 2015, deve essere rinnovato in tempi brevi ed a condizioni dignitose», dichiara Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil.