Sono diventate cinquanta le firme di senatori – di quasi tutti i gruppi, compresi tre 5 Stelle – che chiedono si tenga il referendum confermativo sulla riforma costituzionale che ha tagliato i parlamentari. Ieri il comitato promotore ha annunciato di avere alle viste il raggiungimento della soglia posta dalla Costituzione per chiedere l’appello al popolo: anche alla camera si stanno raccogliendo le firme ma i senatori sono più vicini al traguardo (65 sottoscrizioni, un quinto dell’assemblea). Intanto la maggioranza ha presentato alla camera il disegno di legge costituzionale a prima firma Fornaro (capogruppo di Leu) che contiene due «contrappesi» al taglio: l’elezione del senato su base circoscrizionale (quindi con recupero dei resti nazionale e la possibilità per le forze minori di avere degli eletti anche in camere di dimensioni ridotte) e la diminuzione da tre a due dei delegati regionali nel collegio che elegge il presidente della Repubblica. Sullo sfondo la difficoltà di far partire, tra alleati già parecchio litigiosi, la discussione sulla legge elettorale. Solo una legge proporzionale potrebbe recuperare una quota importante della rappresentatività che il taglio dei parlamentari ha sacrificato. Pd, M5S, Leu e Italia viva si sono dati appuntamento al 12 novembre per cominciare a parlare di legge elettorale. Con l’obiettivo di trovare un’intesa, e un testo condiviso, entro fine anno.