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Più ore e licenziamenti facili, la riforma medievale di Mitsotakis

Più ore e licenziamenti facili, la riforma medievale di MitsotakisAtee, sindacati in sciopero contro la riforma del lavoro – Ap

Grecia I dipendenti a tempo pieno potranno avere un secondo impiego part-time e lavorare fino a 13 ore al giorno, limiti al diritto di sciopero

Pubblicato circa un anno faEdizione del 24 settembre 2023

Mentre in Italia Elly Schlein introduce cautamente il dibattito sulla possibilità di una settimana lavorativa di quattro giorni, il Parlamento greco ha approvato una legge che consente ai dipendenti a tempo pieno di ottenere un secondo lavoro part-time e di lavorare fino a 13 ore al giorno, per due diversi datori di lavoro. La legge, approvata venerdì solo con i voti del partito al governo di Nea Dimokratia, porta la firma del ministro del Lavoro Adonis Georgiadis, e si porrebbe come obiettivo quello di «eliminare il lavoro nero e favorire l’occupazione».

Nel giorno precedente al voto, i movimenti sindacali avevano indetto uno sciopero di 24 ore e decine di manifestazioni nelle principali città del Paese, contro una legge che avrebbe riportato le lancette dei diritti sindacali al Medioevo.

Sulla porta degli uffici di Georgiadis, nel centro di Atene, è apparsa una scritta a caratteri rossi che recita: «Feccia». Già lo scorso luglio, il governo di Kyriakos Mitsotakis, appena rieletto, aveva approvato una legge che permetteva ai dipendenti di lavorare fino a 74 anni, ovvero sette anni oltre l’età pensionabile.

La nuova legge, ora, dà il via libera alla settimana lavorativa di sei giorni, e al licenziamento di un dipendente senza preavviso entro il primo anno; consente un periodo di prova fino a sei mesi per gli impiegati, e limita drasticamente il diritto di sciopero. Chi ostacolerà il lavoro dei colleghi, per esempio con il picchettaggio, sarà punito con una pena detentiva di 6 mesi e una multa di almeno 5mila euro.

«Una mostruosità», come è stata definita da Dimitris Koutsoumpas, segretario del Kke, pensata per aumentare lo «sfruttamento in un mercato del lavoro disumano», mentre per il portavoce parlamentare di Syriza, Nasos Iliopoulos, i datori di lavoro «potranno fare shopping di persone senza diritti e senza più vita».

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