Liberi di trivellare, ancora di più: la «riforma» renziana in questo campo viene portata avanti dal governo Gentiloni. É sull’ultimo numero della Gazzetta ufficiale un decreto del Mise, il ministero dello Sviluppo economico, risalente al dicembre scorso, in base al quale si estende la possibilità di sfruttare i giacimenti e le piattaforme di estrazione degli idrocarburi anche all’interno della «fascia di rispetto» costiero delle 12 miglia.

In effetti proprio un anno fa, il 17 aprile, al referendum No Triv non è stato raggiunto il quorum. Le sei Regioni che avevano fatto ricorso alla consultazione popolare intendevano modificare il decreto con cui il governo aveva cercato di svuotare il contenuto del quesito iniziale ed evitare che almeno entro le 12 miglia gli impianti già autorizzati avessero la possibilità di estrarre idrocarburi fino all’esaurimento del giacimento.

Il governo Gentiloni ora licenzia un decreto correttivo che aumenta la libertà dei petrolieri: potranno anche modificare il programma dei lavori delle piattaforme per sfruttarle fino all’ultima goccia.