«Viaggiare e riunirsi in gruppi può aumentare il rischio di contrarre e diffondere il Covid»: il messaggio campeggiava ieri sul profilo Twitter dell’Ecdc, l’agenzia europea per il controllo delle malattie. Tra il 28 giugno e l’11 luglio la variante Delta è diventata prevalente il 19 paesi Ue attestandosi al 68,3% dei campioni sequenziati, l’Alpha (ex inglese) scesa al 22,3%. I casi sono aumentati nelle ultime quattro settimane in tutti i gruppi di età ma più rapidamente tra i 15 e i 24 anni, dove è stata osservata una crescita di 5 volte i casi segnalati nell’ultimo mese. Secondo l’Ecdc, in Italia il 71,8% degli over 18 ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 54,3% ha completato il ciclo; la Germania è al 71,7% e 55,5%, la Francia al 72% e 54,7%, la Spagna al 76,8% e 61,2%.

I NUOVI CASI in Italia ieri sono stato 3.117 (ma il lunedì risente sempre del calo di tamponi del week) su 88.247 test. Il tasso di positività è salito al 3,5%. Lunedì scorso i positivi erano stati mille in meno: 2.072. Ieri i morti sono stati 22. I ricoverati nei reparti ordinari sono in totale 1.512 (più 120) e 182 in terapia intensiva (più 4). In isolamento domiciliare ci sono 66.542 persone (più 1.885). La regione con il maggior numero di casi giornalieri è stata il Lazio (550) seguita da Emilia Romagna (469), Sicilia (457) e Veneto (407).

Le ospedalizzazioni restano basse ma si iniziano a vedere i primi segnali di crescita. Dal 18 al 25 luglio i ricoveri in Ti sono aumentati del 12,8%, nei reparti ordinari del 22,5%. In base ai dati Agenas, su una media nazionale del 2,1%, la Sardegna è passata in tre giorni dal 2% al 5% di occupazione dei posti da parte di malati Covid in terapia intensiva, la Sicilia in due giorni è passata dal 3 al 5%. Per quanto riguarda i reparti ordinari, su una media nazionale del 3%, la Basilicata è al 4, la Campania al 5, la Calabria al 6 e la Sicilia al 7%. In una settimana i positivi sono aumentati dell’85% ma 7 giorni prima erano cresciuti del 115%.

NESSUNA REGIONE rischia il giallo perché il nuovo decreto Covid stabilisce che si esce dalla zona bianca quando si superano i 50 cadi ogni 100mila abitanti inoltre i tassi di occupazione delle terapie intensive devono superare il 10%, il 15% in area medica. È l’incide legato alle ospedalizzazioni a salvare i territori. La scorsa settimana 7 regioni hanno superato i 50 casi, ieri la Sardegna era a 109 su 100mila abitanti, il Lazio a 87, Veneto a 83, Sicilia a 78, Toscana a 75, Umbria a 63 ed Emilia Romagna a 66. La media italiana è 52.

Perché sovrastimare l’occupazione dei posti letto rispetto alla circolazione del virus rischia di essere pericoloso lo ha spiegato Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori: «Tra un contagio e un ricovero possono passare anche 20 giorni. In rianimazione i letti reali possono arrivare a 6.500, 7mila. È su questo numero che la politica deve modulare i parametri». Ma la fondazione Gimbe sottolinea: «Nelle ondate precedenti, per ogni mille pazienti positivi avevamo il 5% in ospedale e lo 0,5% in terapia intensiva. Oggi siamo rispettivamente al 2 e allo 0,27%».

I VACCINI somministrati in Italia, a ieri pomeriggio, erano 65.540.041, hanno avuto anche la seconda dose in 30.296.040 (56,09% della popolazione over 12 anni). Il report pubblicato venerdì ci dice che tra gli over 80 sono senza alcun vaccino in 319.3 69 (7,01% del totale). Tra i 70-79 anni mancano all’appello 713.124 persone (11,85% del totale) con punte di 114.187 in Lombardia (11,34% del totale regionale), 102.779 in Sicilia (21,56%), 73.657 in Piemonte (15,19%). Tra i 60-69 anni sono senza vaccino 1.327.306 (17,57% del totale) con 205.530 in Lombardia (16,56% del totale regionale), 169.528 in Sicilia (26,86%), 129.998 in Campania (18,56%). Tra i 50-59 anni sono 2.469.692 (25,59%) con 384.332 in Lombardia (22,91% del totale regionale), 258.148 in Sicilia (34,15), 217.716 in Campania (24,42%). La media settimanale è stata di 528mila dosi al giorno: 123mila sono state prime dosi; 405mila seconde dosi.