Il caldo e l’afa si sono fatti sentire anzitempo e la mente corre verso la brezza marina o la frescura montana. Il corpo si rimette in movimento tra nuotate ed escursioni, i più arditi scelgono il cicloturismo o non rinunciano a portarsi dietro la bici da corsa. Qualsiasi sia il tipo di vacanza scelto, si pone la necessità di porre nel bagaglio libri di sport che nei momenti di relax vi consentiranno buone letture.

Se amate il ciclismo e rientrate tra coloro che non possono rinunciare a mettersi davanti alla Tv per godersi le imprese alpine, che riservano il Tour de France e il Giro d’Italia, potete abbandonarvi alle letture sul tema. Certo erano altri tempi e gli scrittori di punta facevano da spalla ai cronisti sportivi, raccontando sulla terza pagina dei quotidiani, quella culturale, la fatica dei ciclisti e l’Italia sociale divisa in due tra nord e sud anche sulle strade. In Hai voluto la bicicletta. Il piacere della fatica (Sellerio Euro 15), curata con grande attenzione da Laura Grandi e Stefano Tettamanti e con una interessante nota introduttiva, potete leggere gli scritti di Vasco Pratolini, Dino Buzzati, Anna Maria Ortese, Mario Soldati e altri, e perfino il testo teatrale Il dio del Roserio di Giovanni Testori. Sublime l’incipit di un articolo del poeta Alfonso Gatto, che seguiva il Tour per l’Unità: “ Anche se Tristan Bernard dirigeva il “Vèlodrome Buffalo” e Toulouse Lautrec v’andava ospite a ritrarre da vicino quei primi velocisti che vi si cimentavano, io sono per la strada, per gli uomini di fondo per gli scalatori…Nel plain air dei grandi impressionisti, nell’epoca in cui Maupassant canottiere si spingeva sulla Senna sino ad Argenteuil per andare a trovare la regina Ortensia d’un suo bel racconto, nella vacanza di Monet e di Seurat sventola la prima bandiera del Tour”.

Se invece vi manca il ciclismo d’altri tempi, quando il Tour e il Giro erano di là da venire e volete leggere le imprese dei mattacchioni che pedalavano chini sui manubri a corna di bue lungo, le strade dell’Italia e dell’Europa, autoproclamandosi campioni per la mancanza di qualsiasi federazione ciclistica, leggete le imprese di Luigi Masetti L’anarchico delle due ruote di Luigi Rossi (ediciclo 14,50), che per realizzare il suo sogno di andare in bicicletta da Milano a Chicago nel 1893 scriveva al direttore di via Solferino: ”Se il Corriere della Sera volesse favorirmi il suddetto biglietto da Lire 500, che non è molto, io manderei ogni sabato una breve relazione descritta del mio lungo viaggio, la quale potrebbe essere intitolata Da Milano a Chicago in bicicletto, e comparendo nella cronaca-sport del lunedì non mancherebbe certo di interesse pubblico. S’Ella crede di accettare l’ardita quanto attuale mia profferta, favorisca rispondermi subito a Pavia, piazza Petrarca”. Il Corriere accettò di finanziare l’impresa d’oltreoceano di Masetti con 7 mila chilometri in bici, iniziata il 15 luglio del 1893 e conclussi il 19 novembre. Masetti fu accolto con grande trionfo dalle società sportive frequentate dalla borghesia industriale, all’arrivo in suo onore discorsi ufficiali e brindisi, ma le cronache celano che cinque anni dopo quei tributi, Luigi Masetti prese parte alle giornate di rivolta degli operai contro il governo, ridotte al silenzio dai cannoni di Bava Beccaris, che non esitò a sparare sulla folla. Masetti fece da spola tra le barricate dei quartieri popolari di Milano da Porta Venezia a Porta Romana, portando con la sua bici cibo ai rivoltosi e notizie sullo spostamento dei soldati, per questo fu arrestato dagli uomini di Bava Beccaris e alla sua bici fu tolto il manubrio. Per chi ama il cicloturismo, sempre per ediciclo escono due pregevoli libri: Collio e dintorni in bicicletta. Natura storia e vigneti tra Italia e Slovenia (euro 15). Paolo Marcolin, vi indica dove pedalare lungo le dolci colline tra Isonzo e Judrio appoggiate sulle vigne, i paesi stretti tra le antiche mura di pietra che sfumano verso la pianura, isolate chiese che custodiscono inaspettati capolavori artistici, senza trascurare cantine, sagre e agriturismo. A chi l’Expo di Milano non vi va giù, può prendere la bici e pedalare con Milano e dintorni. 20 itinerari in città e fuori porta lungo le vie d’acqua di Matteo Scarabelli e Alberto Soana (euro 14,50).

Se vi manca il calcio giocato, in attesa delle partite estive, e volete capire perché i tycoon dell’economia globale, dalla Cina all’India agli Stati Uniti investono sempre più nei club stranieri, in particolare quelli europei, e se volete capire che cosa si cela dietro lo scandalo Fifa dei mondiali assegnati alla Russia nel 2018 e al Qatar nel 2022, che ha coinvolto Blatter e compagni, pescati con le mani nella marmellata della corruzione, consigliamo il libro di Marco Bellinazzo Goal Economy. Come la finanza globale ha trasformato il calcio (Baldini & Castoldi, 19 euro). Una disamina dei principali campionati europei da quello della Premier League, ritenuto il campionato per eccellenza, alla vecchia serie A, ormai decaduta, fino alla Liga spagnola, che si dimena tra tradizione e modernità, il tutto condito di dati e percentuali, concentrati in cinquecento pagine, in grado di destarvi dall’eccessivo relax sotto l’ombrellone, ma indispensabili per capire dove va il calcio dei prossimi anni, sempre più in mano ai padroni dell’economia globale. Se vi manca il campanilismo, potete immergervi in quello inglese descritto nel bel libro di Luca Manes, esperto di calcio inglese, Millwall vs West Ham. Il derby della working class (Bradipolibri, euro 14). Si narra dell’odio atavico tra le due tifoserie, storie di tradimenti tra crumiri e occupanti risalenti agli anni ‘20 del secolo scorso. Manes fa un’ impietosa disamina dei match tra le due squadre che hanno fatto la storia, racconta di scontri, bravate e di capitani che nell’intervallo tra il primo e secondo tempo non disdegnavano di fare una scappatella al vicino pub per una pinta di birra, già perché la tradizione inglese del primo calcio voleva che gli stadi sorgessero sempre vicino a un pub, per permettere ai tifosi di tracannare birra prima e dopo le partite: “Alla chiamata alle armi di Hills rispose subito una cinquantina di operai, che ogni martedì e giovedì sera, sotto le luci a gas della Trinity Church Hall sulla Barking Road, provarono a rincorrere un pallone. Il loro soprannome era Teetotallers, che in inglese vuol dire astemi. Quanto mai ironico, considerando quanto la drinking culture, elemento tipicamente inglese come e forse più di un cartoccio di fish and chips, abbia poi segnato il club e soprattutto le abitudini di alcuni suoi grandi giocatori”.

Se i vostri mariti frequentano lo stadio o la domenica sprofondano in poltrona davanti alla pay-tv, perché delusi dalla politica e la piazza è solo un lontano ricordo, e tutto questo crea conflitti di coppia, leggete lo spassosissimo romanzo di Simonetta Sciandivasci La domenica lasciami sola (Baldini & Castoldi, euro 14), pieno di ironie sul mondo del calcio: “Cinque minuti di partita e mi sono persa la cosa fondamentale: la porta. Non ho idea di dove si debba segnare… Alto. Moro. Niente profumo. No Arbre Magique in macchina. Costruisce frasi di senso compiuto, spesso perfino ironiche. Problema: ama il calcio. Piuttosto che stare con una che mi toglie Sky Sport mi estinguo, mi ha detto quando ci siamo conosciuti”. Conclusioni? Nella vita di coppia non è necessario fare le cose sempre insieme.

Se prediligete il calcio del secolo scorso, imperdibile il libro dedicato al portiere dell’Unione Sovietica degli anni ’60 e ’70 Jasin. Vita di un portiere (il melangolo, euro 12), scritto da Mario Alessandro Curletto e Romano Lupi, senza trascurare Il principe della zolla (Il Saggiatore, euro 19), una scelta di scritti di Gianni Brera sul ciclismo, calcio e altro, curata da Gianni Mura. Chi non ama il calcio può abbandonarsi alla lettura del libro scritto da un campione del basket Sarunas Jasikevicius, Vincere non basta (Add, euro 15). Buona lettura.