Almeno 250 pullman, vari treni e traghetti. La mobilitazione per il ritorno a piazza San Giovanni della Cgil a tre anni di distanza dalla manifestazione contro il Jobs act rinverdisce i fasti della macchina organizzativa più capillare in Italia. Sulla partecipazione da Corso Italia non si danno numeri, ma una certezza è: in piazza non ci sarà nessun esponente del Pd.

Visto anche le polemiche che hanno accompagnato accelerazione e approvazione definitiva della manovrina correttiva che contiene la norma sui nuovi voucher, grande attenzione sarà data al solito giochino mediatico «Chi c’è, chi non c’è».

Se venerdì sera è arrivata l’adesione di Campo Progressista – «aderiamo alla manifestazione con la convinzione che la soluzione migliore non possa che essere quella di aprire il prima possibile un tavolo negoziale con le parti sociali per trovare un’intesa su di un tema delicato come quello della regolamentazione del lavoro veramente occasionale, rinunciando a forzature che non aiutano certo i tantissimi lavoratori che devono poter vedere tutelati i loro diritti» – ieri Giuliano Pisapia che non sarà comunque in piazza «per ragioni personali» ha scritto una lettera direttamente a Susanna Camusso.

Una lettera molto lunga e dettagliata che supera le divisioni con la Cgil risalenti al referendum costituzionale e alla gestione dell’Expo. «Condivido l’appello di Susanna Camusso, in quanto è del tutto evidente come nella vicenda voucher si sia assistito a una scorrettezza nei confronti dei cittadini e delle istituzioni stesse». Pisapia va poi oltre addirittura sponsorizzando la Carta dei diritti della Cgil: «Come esprime la carta redatta dalla Cgil è necessario ragionare insieme alle parti sociali su come regolamentare il lavoro veramente occasionale, senza demagogia e senza permettere che vi possano essere abusi sui diritti dei lavoratori», aggiunge l’ex sindaco di Milano.

In piazza ci saranno invece quasi tutti gli esponenti e i parlamentari di Mdp che hanno abbandonato l’aula della fiducia sulla manovrina sia alla Camera che al Senato. E dunque in piazza assieme a Roberto Speranza e Arturo Scotto ci saranno anche Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani.

Al gran completo anche Sinistra Italiana con Nicola Fratoinanni a guidare il drappello senza dimenticare Nichi Vendola. In piazza anche Anna Falcone che domani mattina al Teatro Brancaccio con Tomaso Montanari lancerà “Sinistra Unita”.

Pare invece praticamente certo che in piazza non ci sarà nessuno del Pd. Nella componente Orlando che ha criticato il ritorno dei voucher ma ha votato Sì alla fiducia hanno già tutti altri impegni. L’unico che ha dichiarato di appoggiare la manifestazione è Cesare Damiano che però sarà a Bologna per un convegno sul lavoro. Gianni Cuperlo invece «è abbattuto da un malanno fuori stagione». Iscritti e simpatizzanti invece partiranno di notte e arriveranno a Roma questa mattina.

Pronti ai ritrovi per i due cortei organizzati che dalle ore 9.00 sfileranno per le vie della capitale. Il primo partirà da Piazza della Repubblica, passando via Cavour e via Merulana. Il secondo corteo partirà da piazzale Ostiense per passare per viale Aventino e via Labicana. Entrambi si ricongiungeranno a piazza San Giovanni.

«Vogliamo fare una manifestazione bella, combattiva, colorata», che terminerà entro le 13, «per non far impazzire di caldo chi partecipa», annuncia il segretario nazionale organizzativo Nino Baseotto.
Per ottimizzare i tempi dal palco ci saranno pochissimi interventi. Oltre ad un giurista toccherà ad alcuni lavoratori raccontare la loro esperienza in prima persona. Emblematico della vergognosa condizione di chi lavora a voucher sarà il racconto di Mykhaylo Nesterenko, giovane operaio di origine ucraina che lo scorso settembre in una piccola azienda metalmeccanica modenese – la Nuova Maini di Bastiglia – si è gravemente infortunato mentre era al lavoro su una pressa, perdendo tre dita della mano destra. Non avendo tutele, Mykhaylo non ha avuto alcuna copertura sanitaria né assicurativa. Per questo la Cgil di Modena ha deciso di aiutare Mykhaylo intentando una causa di lavoro per il riconoscimento dell’illegittimità del contratto a voucher e il riconoscimento del rapporto di lavoro dipendente dal 2015.