Il “caso Buscemi” ha monopolizzato la prima seduta del consiglio comunale pisano a guida leghista. Da una parte le 35mila firme della petizione contro il nuovo assessore alla cultura, imputato in un processo per stalking sull’ex fidanzata, chiuso in appello con una prescrizione ma ancora pendente in Cassazione, dove Buscemi chiede l’assoluzione. Dall’altra lo stesso Buscemi, evidentemente dimentico dei pesanti rilievi dei giudici di secondo grado (“emersa la prova di episodi valutabili come elementi integranti oggettivamente il reato di atti persecutori”), che si è paragonato a Giacomo Matteotti, e ha definito “nazista” la presa di posizione dell’associazione Casa della Donna, che dopo la petizione su Change.org ha anche organizzato un partecipato presidio fuori da Palazzo Gambacorti.
Alla manifestazione hanno preso parte alcune centinaia di persone. Pronte a ribadire al nuovo sindaco Michele Conti, anche con magliette ad hoc, che l’attore non può rivestire cariche pubbliche. Il diretto interessato è entrato in Comune da un ingresso secondario, cercando di evitare il faccia a faccia con contestatrici e contestatori. Ma alcune decine di manifestanti hanno approfittato di una sospensione dei lavori, e dopo aver raggiunto l’aula consiliare hanno scandito il coro “Dimissioni, dimissioni”, echeggiato a lungo nel palazzo.
In municipio è arrivato anche un gruppetto di sostenitori della nuova giunta, che indossando una maglietta con su scritto “Io sto con Andrea Buscemi” lo ha abbracciato platealmente. Dal canto suo il neo assessore ha presentato una querela per stalking contro la presidente della Casa della Donna di Pisa, Carla Pochini, e contro la promotrice della petizione, Elisabetta Vanni, che pochi minuti prima aveva consegnato al sindaco Conti il pacco con le 35mila firme, raccolte in poco più di una settimana.
L’attore ha risposto con un accostamento decisamente fuori luogo: “La Casa della Donna ha sviluppato una campagna d’odio come fecero i nazisti con gli ebrei. Spero che la mia querela per stalking possa fermarle, sono persone pericolose”. In realtà la magistratura, pur dichiarando la prescrizione, ha stabilito che Buscemi aveva commesso atti persecutori. Di qui una mozione di sfiducia nei suoi confronti, presentata da Ciccio Auletta di Diritti in Comune, e corredata dalle puntuali osservazioni dei giudici di secondo grado. Anche il Pd toscano ha preso posizione.