È stato interrogato dai carabinieri forestali di Pescara il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, nell’ambito delle indagini avviate dalla Procura sulla catastrofe dell’Hotel Rigopiano distrutto da una valanga il 18 gennaio scorso provocando la morte di 29 persone. Il fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo colposo al momento non contiene indagati.

Al vaglio tutte le competenze e i passaggi che tirano in ballo l’amministrazione di Farindola nella gestione dell’emergenza maltempo che nei giorni della tragedia ha flagellato l’intero Abruzzo. Il primo cittadino è stato ascoltato per tre ore, come persona informata dei fatti, confermando quanto già dichiarato nei giorni scorsi: ha ripetuto di non avere ricevuto il bollettino Meteomont che segnalava un rischio valanga 4 su un massimo di 5, e ha spiegato di avere fatto fronte all’emergenza con i mezzi che aveva a disposizione, attivando le forze di protezione civile nell’ambito del Piano neve comunale.

Sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano ieri è intervenuto Beppe Grillo con un lungo post firmato dal Movimento 5 stelle: «L’austerità, come sempre, ha una sola declinazione: tagli, sacrifici e persino morte per i cittadini, privilegi insopportabili per i politici», si legge. I grillini da parte loro ricevono invece pesanti critiche del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che ha attaccato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, accusato di «speculazioni politiche» nel momento in cui «una parte dell’Italia è in difficoltà». Pirozzi ha puntato l’indice contro il tour di Di Maio «nelle località di mare, dove ci sono gli sfollati negli alberghi per recepire le istanze dei cittadini in vista del decreto che si sta preparando sul terremoto».

Renzi concorda, ma in serata il sindaco corregge il tiro: «Ho sentito al telefono Di Maio e ci siamo chiariti, ho compreso il senso della sua visita».