«Abbiamo ottenuto quello che volevamo: creare un caso mediatico». Non ci voleva molto a capirlo, ma per compiacersi della’obiettivo raggiunto Roberto Maroni ha confessato al Corsera lo scopo dell’azione clamorosa di accendere le luci del Pirellone, sede della Regione Lombardia, con la scritta «Family day».

Un ‘caso’ buono anche per avvertire l’Ndc, che in regione è alleato del presidente: «Se il parlamento approverà le unioni civili con la stepchild adoption, non potrà restare in maggioranza». Ncd rinvia al mittente: «Piccole provocazioni», le definisce Fabrizio Cicchitto. Intanto dall’opposizione continua l’attacco: «Maroni questa mattina (ieri, ndr) partecipa alle celebrazioni per il giorno della memoria mentre domani (oggi, ndr) presenzierà al convegno organizzato dal suo partito con la destra radicale e xenofoba di Marine Le Pen», dice il segretario e consigliere regionale Pd Alessandro Alfieri.

«Maroni ha giocato sporco, qualsiasi iniziativa che investa Palazzo Pirelli deve essere prerogativa del Consiglio regionale attraverso l’ufficio di presidenza», attacca il il Movimento 5 Stelle che chiede «di sospendere immediatamente l’iniziativa a favore del Family day».

E il Patto civico ha presentato una mozione per sapere «quanto si è speso sia per inviare il gonfalone sabato alla manifestazione a Roma sia per l’allestimento della scritta» che, per la capogruppo Lucia Castellano «ha arrecato un notevole danno di immagine all’istituzione».