Circa 600 mila euro: è il risarcimento chiesto dalle parti civili nel processo milanese a carico di dieci ex dirigenti Pirelli accusati di omicidio colposo e lesioni gravissime in relazione a 28 casi di operai morti o che si sono ammalati di forme tumorali a causa dell’amianto dopo aver lavorato negli stabilimenti milanesi dell’azienda tra la fine degli anni ’70 e la fine degli anni ’80.

In particolare hanno chiesto 250 mila euro Medicina Democratica e 210 mila euro l’Associazione italiana esposti amianto (Aiea), 100 mila euro i familiari di una delle vittime e 15 mila euro un lavoratore ammalato. Nelle scorse udienze il pm aveva chiesto condanne da 4,5 fino a 9 anni di reclusione per 7 ex dirigenti e l’assoluzione per altri tre imputati.

Lo scorso 15 luglio tutti gli ex manager avevano già avuto dal Tribunale di Milano condanne fino a 7 anni e 8 mesi di reclusione nell’ambito del primo filone del procedimento, con al centro la morte di una ventina di altri operai degli impianti di viale Sarca e via Ripamonti.