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Piovono bombe a grappolo sul fronte russo

Piovono bombe a grappolo sul fronte russoCivili evacuati ieri dalla cittadina di Oktyabr'skoye, presso Simferopoli, in Crimea, dopo l’attacco di droni ucraini – Getty Images

Il limite ignoto Zelensky: la Crimea «obiettivo prioritario da neutralizzare». Regioni di confine sotto attacco, muore reporter di RIA Novosti

Pubblicato circa un anno faEdizione del 23 luglio 2023

Nella giornata di venerdì, le forze ucraine hanno intensificato le azioni belliche su tutta la linea del fronte. Kiev continua in particolare a lanciare attacchi di droni contro la Crimea, la quale questa settimana è divenuta un obbiettivo strategico privilegiato dello sforzo militare di Kiev.
Ieri sono stati colpiti un terminale petrolifero e, di nuovo, un deposito di munizioni con conseguente evacuazione della popolazione civile in un raggio di cinque chilometri. Il tutto è naturalmente causa di ulteriori interruzioni del traffico sul ponte di Kerch ma stupisce osservare come i vacanzieri russi non si lascino impressionare e continuino a voler raggiungere la fatale penisola, eventualmente tramite la strada attraverso le regioni occupate. Le autorità locali hanno però dovuto esortarli a non utilizzare gli smartphone per filmare il ponte e le aree limitrofe, dato che «il nemico monitora attentamente tutte le chat per poi colpire».

INTERVENENDO A UN FORUM internazionale dell’Aspen Istitute (prestigioso think-tank anglo-americano di cui fa parte anche la premier Meloni), Zelensky ha dichiarato che il ponte, «costruito fuori della legge internazionale e linea di rifornimento della guerra», viene considerato da Kiev quale «obbiettivo da neutralizzare».
Sul resto del fronte, gli ucraini continuano a bombardare con munizioni a grappolo. Ieri sotto i bombardamenti sono finiti il deputato Baradoj, rimasto illeso, e un gruppo di giornalisti nell’area di Pyatikhatki della regione di Zaporozhe.

Qui è rimasto ucciso il corrispondente di RIA Novosti Rostislav Zhuravlev, volto particolarmente conosciuto della tv russa poiché solito collegarsi in diretta nei talk-show in prima serata. Almeno altri quattro colleghi sono rimasti feriti. Le autorità dell’oblast di confine russo di Belgorod continuano a denunciare bombardamenti così come le regioni separatiste del Donetsk, con diverse vittime civili.

IERI ZELENSKY, che ha avvertito Mosca di come Kiev non permetterà che «il mar Nero venga trasformato in uno spazio di arbitrarietà e terrorismo», ha anche proseguito i suoi sforzi in direzione degli alleati Nato per ottenere supporto nell’apertura di un corridoio per il grano ucraino, un tema discusso con il segretario generale Jens Stoltenberg. Lo stesso cerca di fare la Russia che secondo il Financial Times lavora alla costruzione di un corridoio alternativo atto a tagliare fuori la produzione ucraina dai mercati internazionali dei cereali attraverso il Qatar e la Turchia.

Sul fronte internazionale, dal lato americano si continua indefessi a puntare sull’armare l’Ucraina. Il Consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan ha riportato di consultazioni in corso con Kiev sul tipo di dispiegamento degli armamenti consegnati all’Ucraina per ottenere il massimo dalla controffensiva.

INOLTRE, IL FUNZIONARIO di Washington ha informato la stampa di colloqui a livello Biden-Zelensky per la fornitura all’Ucraina di missili balistici ATACMS (Army Tactical Missile System) applicabili ai già forniti sistemi HIMARS. Sullivan non ha però potuto omettere di osservare come le forze armate hanno già subito perdite significative. Nonostante ciò, gli Usa «sono pronti ad assumersi dei rischi, ma devono tenere conto della possibile reazione russa».

Nel contempo i media americani segnalano l’arrivo delle armi atomiche di Mosca in Bielorussia (Cnn) e il fatto che l’area minata dell’Ucraina corrisponde al 30% del paese, per superfici all’incirca pario alle dimensioni dell’Uruguay o della Florida (Washington Post). In tali condizioni, la bonifica del territorio ucraino richiederebbe almeno 10 anni di lavoro e costi pari a 37 miliardi di dollari.

SUL PIANO DIPLOMATICO, il ministero degli esteri polacco ha convocato ieri l’ambasciatore russo per protestare contro le parole di Putin che venerdì aveva dichiarato che buona parte dei territori della Polonia odierna sono «un regalo di Stalin».

Sul fronte interno, non vi sono ulteriori sviluppi in seguito all’arresto di Igor Strelkov-Girkin. Il suo commilitone della formazione politica “Club dei patrioti arrabbiati”, Pavel Gubarev, anch’esso arrestato per aver denunciato come Strelkov sia perseguitato in seguito alle critiche per l’impreparazione e la corruzione dei vertici militari, è stato ieri rilasciato. Gubarev ha osservato con amarezza sul proprio canale come lo stesso fronte patriottico-nazionalista sia troppo frammentato per poter organizzare una protesta politica incisiva. Ulteriore prova della frammentazione sociale che caratterizza l’odierna Russia di Putin.

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