L’ex governatore Gop del Michigan, Rick Snyder, e l’ex direttore dei lavori pubblici di Flint, Howard Croft, sono stati accusati per il ruolo svolto nella crisi idrica della città, un vero disastro ambientale: il piombo contaminò l’acqua potabile della maggior parte della città quasi sette anni fa, causando 12 morti e almeno 80 ammalati.

Ora Snyder  e Croft devono affrontare il reato di «negligenza intenzionale nell’esercizio del dovere». Se condannato Snyder rischia fino a un anno di prigione e una multa di mille dollari. All’inizio di questa settimana un avvocato di Snyder aveva definito le accuse verso il suo cliente «una campagna diffamatoria politicamente motivata».

L’ex governatore repubblicano del Michigan Rck Snyder (Foto: Ap)

Flint era stata esposta a livelli estremamente elevati di piombo dal 2014, quando i funzionari della città e dello Stato avevano trasferito l’approvvigionamento dal sistema idrico di Detroit al super inquinato fiume Flint, nel tentativo di ridurre i costi: l’ex governatore repubblicano era il massimo dirigente del Michigan quando i funzionari nominati dallo Stato decisero di trasferire la fonte di acqua potabile al fiume Flint come soluzione temporanea da mettere in atto mentre veniva costruito un gasdotto nel vicino Lago Huron.

La decisione economicamente motivata si è invece rivelata costosa, sia in termini di vite perse che economicamente, viste le centinaia di milioni di dollari che è costato l’accordo annunciato lo scorso anno: 600 milioni di dollari che vanno alle famiglie di Flint colpite dalla crisi idrica.

Quasi l’80% dei fondi è destinato a richieste presentate per conto di bambini e minorenni, la parte rimanente invece verrà divisa tra gli altri residenti della città americana che si sono ammalati a causa dell’acqua contaminata o che hanno subito danni alla proprietà.