Sono arrivate al notaio Angela Lallo le due offerte definitive sulle Acciaierie ex Lucchini di Piombino, presentate dal gruppo algerino Cevital e dagli indiani di Jsw Steel.

Già in queste ore il commissario straordinario, e governativo, Piero Nardi sta analizzando le due offerte, per poter presentare una prima relazione al comitato di sorveglianza del ministero dello sviluppo economico, convocato per domani.

In altre parole ha preso il via la procedura per arrivare alla presentazione della documentazione al ministero dello Sviluppo, per la richiesta di autorizzazione alla firma del contratto preliminare con l’azienda che si sarà aggiudicata il bando.

Dalla città toscana le prime indiscrezioni segnalano la conferma dell’offerta di Cevital, ben più corposa e in grado di poter impiegare gran parte dei 2.200 addetti delle Acciaierie nel giro di un paio di anni, rispetto a quella del gruppo Jindal che non avrebbe rilanciato, restando fermo al dichiarato interesse per i soli treni di laminazione che impiegherebbero non più di 750 operai.

Infine, per quanto riguarda la manifestazione di interesse inviata da Federacciai per la realizzazione di un impianto di preridotto da 2,5 milioni di tonnellate di produzione annua, il commissario Nardi ha fatto ufficialmente sapere, in coerenza con quanto previsto dal disciplinare di vendita, di aver trasmesso la proposta a entrambi i due potenziali acquirenti.

«Non sembra che ci siano grosse novità rispetto alle proposte iniziali – tira la somme il sindaco di Piombino Massimo Giuliani – e quindi questo potrebbe favorire Cevital, per la maggiore solidità della proposta in termini di sviluppo industriale, anche diversificato». Va da sé che la proposta algerina è anche quella più apprezzata dai sindacati, Fiom in testa.