Piombino dice addio – sollevata – al quinto pretendente delle sue acciaierie. Ieri, con un ritardo abissale, il governo ha dato il ben servito all’algerino Rebrab e al gruppo Cevital che da fine 2014 controlla l’Aferpi e i suoi 2.200 dipendenti, in buona parte in cassa integrazione.
Piombino è lo specchio tragico della situazione della siderurgia in Italia. Oggi scadeva l’ultimatum dato dal ministro Calenda all’algerino Rebrab per trovare un partner industriale che rilanci le sue vuote promesse di ripartenza per una acciaieria ferma oramai da 5 anni. Ieri però l’ad di Aferpi Said Benikene che ha presentato una lettera di intenti in cui esplicita di aver trovato un partner cinese (non specificato) per costruire un forno elettrico in 23/24 mesi e il riavvio dell’altoforno entro 7 mesi.
Ma questa volta il governo ha detto stop. E ha deciso di avviare l’iter procedurale della rescissione del contratto. Tecnicamente sarà il commissario Nardi a farlo: di fatto si tornerà in amministazione straordinaria statale e si ripartirà con un nuovo bando, mentre il governo garantirà con un fondo la continuazione della attuale – e pochissima produzione – e la prosecuzione degli ammortizzatori sociali.
I pretendenti – gli indiani di Jindal e British steal – sono gli stessi che hanno già trattato con Rebrab in questi mesi ma non hanno trovato l’accordo perché l’algerino voleva rientratre di tutti i soldi sprecati in questi anni, chiedendo 120 milioni.
Positivo il giudizio della Fiom. “Prendiamo atto positivamente che il Ministro Calenda si sia impegnato ad applicare quanto sottoscritto dall’addendum, avviando a partire dal 31 ottobre tutti gli atti formali per rescindere il contratto. Il Governo ha, inoltre, garantito sia la copertura economica in caso di commissariamento, sia la continuita’ degli ammortizzatori sociali. Ci siamo finalmente liberati, anche se in ritardo, da un soggetto non affidabile. E’ necessario che il Governo individui velocemente un soggetto industriale che sia in grado di tornare a colare acciaio a Piombino, garantendo anche il totale reintegro occupazionale”, ha commentato il segretario generale della Fiom Francesca Re David.