Si deve all’iniziativa di un’insegnante milanese l’invito a fare dell’8 giugno un giorno simbolico. Non solo l’ultimo giorno di scuola per gli scolari italiani ma «il primo giorno di liberazione per bambini e bambine che hanno già perso tutto nella guerra»: i bambini siriani “prigionieri” della solidarietà pelosa dell’Europa e dell’aiuto interessato della Turchia nei campi profughi al confine col conflitto. «Non possiamo accettare – scrive la nota di convocazione dell’evento – che ai piccoli profughi siriani, schiavi bambini che lavorano fino a 12 ore al giorno, venga rubata l’infanzia, il diritto di andare a scuola, di giocare, disegnare, correre, stare insieme agli amici». Ci si trova oggi alla Camera del Lavoro di Milano (Corso di Porta Vittoria 43) alle ore 18.00. Accompagnati da un’azione di mailbombing nei confronti dell’ambasciata turca con questo testo: «Fermate immediatamente lo sfruttamento dei bambini profughi siriani nel vostro Paese».

Adesioni: Albatros, Amici del Parco Trotter, Amnesty International, Anpi Crescenzago, Asnada, Associazione Fiorella Ghilardotti, Crinali, Codici, Comitato Genitori della Casa del Sole, Emergency Milano, Fa’ la cosa giusta!, Festival della Letteratura di Milano, Flc Cgil Milano, Ibva-Centro Italiano per Tutti, Insieme Adesso-Educatrici del Comune di Milano per Emergenza profughi, La Grande Fabbrica delle Parole, Libellula-libri per crescere, Mamme a scuola onlus, Mondo Aperto Piacenza, NonUnodiMeno, Orchestra di Via Padova, Progetto Integrazione, Retescuole, Tempo per l’infanzia, Terre di mezzo, Terrenuove, Villapallavicini.