«Orgoglio e ostentazione», il Pride che ha sfilato ieri nelle strade della capitale, ha visto una partecipazione oltre ogni aspettativa. In migliaia, soprattutto giovani e giovanissime, hanno riempito la giornata dell’orgoglio lgbtqi+ e trasformato l’appuntamento in un corteo, irrituale: i cori e gli slogan hanno sostituito la musica dei mega camion, finanziati anche da multinazionali e ambasciate, che avevano attraversato le edizioni più recenti.  La campagna della destra e di una parte della Chiesa cattolica contro il Ddl Zan, evidentemente, ha avuto l’effetto di politicizzare di più la mobilitazione.

Nella notte tra giovedì e venerdì, sempre nella capitale, All Out e change.org avevano colorato di arcobaleno Colosseo, Fori Imperiali, Basilica Ulpia, Scala Santa di Roma, Piramide Cestia e Palazzo della Civiltà Italiana per dire che il tempo è scaduto e il parlamento deve approvare il Ddl.
Ieri piazze contro l’omolesbobitransfobia anche a L’Aquila e Ancona. A Bologna, invece, è iniziata la settimana transfemminista. Due gli appuntamenti principali: il primo luglio corteo da piazza dell’Unità in occasione dell’uscita ufficiale della Turchia dalla Convenzione di Istanbul che tutela i diritti delle donne; il tre è la giornata del Rivolta Pride #moltopiùdiZan.