Ai margini di una città silenziosa, immobile, forse da tempo già evacuata, sorge un colossale condominio extra-lusso. Sottoterra, due uomini ne sorvegliano giorno e notte l’unico ingresso, in attesa che la minaccia, quale che sia, finalmente si palesi. Più o meno questa la cornice del destino che concerne Il guardiano, figura che dà il titolo al romanzo di Peter Terrin (Iperborea, traduzione di Claudia Cozzi, pp. 288, € 17,00). Attraversata da un implacabile moto introspettivo, la storia ha contorni classici e, a distanza di anni dalla sua uscita in Belgio, oggi dialoga con un universo psichico mutato dalla pandemia. Il...
Alias Domenica
Peter Terrin, massima allerta, la minaccia è inesistente
Scrittori nederlandesi. In un condominio abbandonato dai suoi inquilini, «Il guardiano» e il suo alter ego vigilano su una minaccia inesistente. Peter Terrin li precipita nella confusione di una crisi psichica, senza tuttavia imboccare la consolatoria deriva dell’assurdo