Una enorme partita di semi di sesamo contaminati da un pesticida vietato dalla normativa europea, l’ossido di etilene, è arrivata dall’India ed è stata distribuita negli stati europei, sfuggendo a tutti i sistemi di controllo. Da oltre sei mesi, residui non consentiti della sostanza tossica vengono sistematicamente trovati in pane, biscotti, grissini, focacce, snack, olio, hummus, condimenti e svariati altri cibi delle marche più diverse contenenti sesamo, della filiera convenzionale ma anche da quella biologica.

SONO STATE 477 LE NOTIFICHE DI PRODOTTI alimentari fuori norma in 25 paesi dell’Unione Europea segnalate al Sistema di allerta rapida su cibo e mangimi dell’Ue (Rasff) da settembre a fine gennaio, quando persino il centro studi del Parlamento Europeo ha pubblicato una nota per chiarire alcuni aspetti della vicenda. Lo stillicidio di sequestri è continuato anche nelle settimane scorse in Francia, Belgio, Grecia, Germania…

È BENE CHIARIRE CHE NON C’E’ un allarme alto di tossicità acuta. Tuttavia l’ossido di etilene è classificato come agente mutageno, cancerogeno e composto tossico per la riproduzione se assunto regolarmente nel tempo, ed è pertanto vietato. Per la sua capacità di reagire e danneggiare il Dna, è un formidabile agente sterilizzante e come pesticida viene usato – dove consentito – con il metodo della fumigazione per eliminare spore, batteri e virus. Nel caso dei semi di sesamo, i trattamenti vengono fatti non sul campo, bensì dopo il raccolto perlopiù per scongiurare il rischio di salmonella e altri batteri fecali che possono svilupparsi nelle fasi di trasporto. Certo è che come rimedio non è migliore del male.

IL RISCHIO TOSSICITA’ E’STRETTAMENTE LEGATO ai livelli di consumo: secondo i dati di Faostat riferiti al periodo 2004-2013, il consumo medio pro-capite di semi di sesamo nei paesi europei è stato relativamente basso, pari a 0,07 kg a persona, con differenze sostanziali tra paesi: a Cipro se ne consuma 1,3 kg a persona, in Grecia 1,1 kg, mentre consumi molto maggiori sono documentati in Medio Oriente (Israele 4,7 kg, Libano 2,5 kg) e quindi nelle comunità mediorientali residenti in Europa.

L’ossido di etilene, un comunissimo composto chimico che viene prodotto in grandi quantità per la sintesi dei più svariati prodotti, come pesticida è vietato nell’Unione europea dal 1991. I livelli di residui massimi consentiti – abbassati ulteriormente nel 2015 – sono di 0,05 mg/kg; tuttavia, in paesi come India, ma anche negli Stati Uniti e in Canada, il suo uso è consentito e i residui massimi ammessi sono ben più alti (7mg/kg).

IL PRIMO ALLARME E’ SCATTATO IL 9 SETTEMBRE 2020 quando l’autorità per la sicurezza per il cibo del Belgio ha identificato una partita di semi di sesamo proveniente dall’India con livelli di ossido di etilene molto superiori al consentito, pari a 186 mg/kg. Il tracciamento della partita fuori norma ha consentito di accertare che il sesamo contaminato era stato distribuito in diversi stati membri e usato nell’industria alimentare. Controlli sistematici ed esami di laboratorio hanno permesso di identificare e sequestrare centinaia di preparazioni.

IL 9 OTTOBRE LA COMMISSIONE EUROPEA ha istituito con l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza del cibo) un’unità di crisi che il 24 novembre ha emesso una serie di misure di salvaguardia che impongono all’India di testare i semi di sesamo per l’esportazione in Unione Europea. Quindi, dal 24 novembre entrano in Ue solo i semi di sesamo accompagnati da un certificato che attesta analisi che escludono la presenza di ossido di etilene. Inoltre, l’Ue ha deciso di intensificare i controlli alle dogane al fine di testare ulteriormente il 50% di tutti i semi di sesamo in arrivo.

IL 2 DICEMBRE, I LABORATORI DI RIFERIMENTO dell’Ue per i residui sui pesticidi hanno emesso un comunicato nel quale emergono più che altro interrogativi su quanto può essere successo e quanto a lungo, dal momento non è possibile stabilire per quanto tempo le fumigazioni a base di ossido di etilene sono state utilizzate sui semi di sesamo in India. Negli anni scorsi, alcune missioni dell’Ufficio alimentare e veterinario dell’Ue in India, sollecitate dai numerosi allarmi salmonella sui semi di sesamo, avevano verificato l’uso della fosfina come fumigante, mentre l’ossido di etilene non viene mai documentato, almeno fino al 2018.

CON TUTTI I RIFLETTORI ACCESI SULLA SALMONELLA, si sono dunque aperte falle sul rischio pesticidi. Da un paio di mesi i controlli sono stati talmente intensificati che è altamente improbabile che sesamo non conforme possa varcare i confini europei. Inoltre, le autorità deputate alla sicurezza del cibo hanno ampliato il raggio d’azione andando a verificare i livelli di ossido di etilene e altri pesticidi in altri prodotti, come pepe, varie spezie e amaranto.